Tempi
  • ACCEDI
ABBONATI
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
    • Agosto 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
    • Agosto 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Tempi
ABBONATI
Home Interni

«Il carcere va abolito». Una proposta estrema «ma ragionevole, non siamo scemi»

Intervista a Luigi Manconi (Pd), che insieme ad altri autori ha scritto un pamphlet per proporre l'eliminazione quasi totale della detenzione: «Funzionano di più le sanzioni economiche»

Chiara Rizzo
08/05/2015 - 1:00
Interni
CondividiTwittaChattaInvia

carcere-ansa
“Nel 1998, 5772 persone già condannate in via definitiva vengono scarcerate dopo aver finito di scontare la propria pena. Sette anni dopo, nel 2005, 3951 di loro saranno di nuovo in carcere, accusate o condannate per aver commesso nuovi reati. Si tratta esattamente del 68,45 per cento di quanti erano stati scarcerati nel 1998”: questi dati, forniti dall’amministrazione penitenziaria, sono alla base della tesi avanzata da un pamphlet appena pubblicato, Abolire il carcere (ed. Chiarelettere). Autori del libro sono tutti professionisti che conoscono bene la realtà del carcere, come il senatore Luigi Manconi (Pd), fondatore dell’associazione A Buon diritto, che ha accettato di parlare a tempi.it.

Senatore Manconi, il libro inizia con un’interessante citazione di cronaca rosa: “È stata Belén a esprimere le considerazioni più pertinenti a proposito della condanna a tredici anni di carcere di Fabrizio Corona. La donna, a quanto si sa, non viene da severi studi giuridici ma è evidentemente dotata di buon senso”. Perché scrivete così?
Perché Belén, in un’intervista al settimanale Oggi del 2014, ha spiegato come mai il suo ex fidanzato Fabrizio Corona fosse finito nei guai: «Lui ha un problema, ha fatto degli errori, ma in realtà l’unico problema che ha sono i soldi. Secondo me la condanna che dovevano dargli è una
grandissima multa salata e basta. Lui è in galera perché ha una malattia per i soldi». Le parole di Belén dimostrano che in modo tortuoso, implicito e contraddittorio, la nostra ragionevole proposta corrisponde con il buon senso, che non è il senso comune. L’esistenza della prigione sarebbe un dogma saggio perché scontato, non razionale, frutto di una valutazione in termini di costi e benefici. Una persona, invece, si chiami Belén Rodriguez o Luigi Manconi, se è informata e messa nelle condizioni di riflettere lucidamente, può giungere alle stesse conclusioni.

Abolire il carcere_Manconi (1)Cioè che il carcere vada abolito?
L’esempio di Belén è significativo perché lei parlava di una persona che conosce “in carne e ossa”: è un aspetto importante perché si dovrebbero conoscere in carne e ossa i colpevoli, quando si parla di pene e di carcere. Belén, che si basa sul buon senso e sulla diretta conoscenza, spiega che Corona ne ha fatte di tutti i colori solo perché è affetto da una sorta di patologia, una plutopatologia, la chiamerei io. Se allora si volesse ragionare razionalmente tra la violazione della norma e la pena da scontare, si capirebbe che bisognerebbe sottoporre Fabrizio Corona a sanzioni che lo tocchino nel portafogli, per colpirlo veramente. Al carcere è preferibile una sanzione, magari estremamente elevata, che lo costringa a lavorare di più anche nel futuro. In questo piccolo episodio di cronaca mondana e cronaca nera c’è una lezione interessante.

LEGGI ANCHE:

Scritte e volantini di matrice anarchica contro il 41bis a favore di Alfredo Cospito e altri anarchici detenuti, sono state trovate nel tunnel pedonale vicino alla stazione ferroviaria di Genova, 1 febbraio 2023 (Ansa)

Vicolo cieco 41 bis

2 Febbraio 2023
Messina Denaro

L’arresto di Messina Denaro non placa i fissati del «c’è sotto qualcosa»

18 Gennaio 2023

La storia del carcere, scrivete, come modalità punitiva è “relativamente recente”. Prima si usavano le multe, la legge del taglione, la condanna a morte.
La legge del taglione è a suo modo garantista.

Come garantista?
Garantista. Quando si dice occhio per occhio, cosa si intende? Solo un occhio per ogni occhio che è stato tolto. È cioè una legge limitativa della pena: fino alla legge del taglione, se qualcuno cavava un occhio, veniva ucciso. La legge del taglione ha introdotto un principio alla base del diritto penale moderno, la proporzionalità della pena. Comunque sicuramente il carcere costituì un fattore di umanizzazione e ha sostituito la pena di morte. Fu un passo avanti, ma per questo abbiamo in mano una carta in più nel nostro ragionamento a favore dell’abolizione del carcere. Si tratta di un progresso, ma come tale è superabile. All’epoca di Beccaria il carcere venne considerato adeguato, ora ha fatto il suo tempo.

Sostenete che persino un boss come Bernardo Provenzano, come segnalato dai medici dell’Ospedale San Paolo di Milano, è oggi incompatibile con il carcere. Ma il carcere duro a vita almeno nei casi di chi ha commesso e commissionato decine di omicidi non è necessario?
Penso di dover dare due risposte molto distinte. La prima risposta è che il carcere duro è un concetto privo di senso. Il 41 bis e il carcere di alta sicurezza non sono due regimi che dovrebbero esprimere l’asprezza della pena o la massima afflizione del condannato. Hanno un solo scopo: impedire e interrompere le relazioni tra il reo carcerato e l’organizzazione criminale. Tutte le privazioni discendono da questo unico scopo. Non è che il nostro ordinamento prevede da una parte un carcere che fa male “5” e un altro, quello duro, che fa male “50”, cioè di più.

E la seconda risposta?
Riguarda il caso specifico di Provenzano. Ritengo che Provenzano non debba uscire dal regime di 41 bis, ma dal carcere. Infatti il nostro regime prevede una compatibilità tra il carcere e le condizioni di salute. Provenzano è stato giudicato da tre procure diverse come impossibilitato persino a partecipare ad un’udienza, perché incapace di intendere e di volere. E il nostro ordinamento prevede che chi è incapace di intendere e di volere non può stare in carcere. Una delle implicazioni dell’incapacità di intendere è l’essere incapace di nuocere consapevolmente all’altro: quindi non potrebbe più fare attività criminale.

Al di là del caso specifico, volete abolire il carcere anche per i mafiosi?
No. Ma secondo l’amministrazione penitenziaria, la percentuale di detenuti socialmente pericolosi è tra l’8 e il 10 per cento. Parliamo al massimo di 5.500 persone su circa 55 mila persone oggi detenute. Ci accontenteremmo di liberare dal carcere gli altri 49.500 detenuti. Siamo consapevoli di avanzare una proposta molto radicale, ma non siamo mica scemi: non stiamo dicendo di liberare Riina, ma di partire dal “detenuto massa”.

Chi è?
Nella massa, il 25-30 per cento dei detenuti sono o tossicomani o persone legate al mercato della droga: il tossicomane ovviamente dovrebbe stare ovunque eccetto che in carcere. Per circa 12 mila persone le misure dovrebbero essere allora le comunità di recupero o i domiciliari. Per le persone legate ai piccoli e medi traffici di droga, un’altra decina di migliaia di persone, il sistema sanzionatorio è abnorme e prevede pene eccessivamente alte, che potrebbero essere ridotte. Sempre nella “massa” c’è un’altra grossa fetta di persone detenute, tra il 20 e il 30 per cento, che sta in carcere per un illecito amministrativo. Si tratta ad esempio di persone arrestate perché clandestine, quelle per intenderci che arrivano sui barconi e non hanno i documenti. Oppure, dato che non hanno i documenti, commettono piccoli furti. Anche per queste persone si può prevedere una depenalizzazione. Il punto è che il carcere oggi è un’agenzia di stratificazione sociale.

Cioè?
È un sistema che accoglie e riproduce le diseguaglianze economiche. Il carcere ha assunto il ruolo di “surrogato”, svolgendo le funzioni di cura o di assistenza che il welfare oggi non svolge o svolge male. Così in carcere cresce il numero di coloro che sono alcolisti, malati di mente, senza fissa dimora o colpiti dalla crisi. È in modo assai considerevole la “prigione dei poveri”. È su quest’aspetto che col nostro libro chiediamo di intervenire.

Volete anche depenalizzare la maggior parte dei 35 mila reati previsti dal codice penale. Pensate che queste proposte potranno mai diventare legge?
Rispondo con un numero. In Francia finisce in carcere il 24 per cento dei condannati. Gli altri sono sottoposti solo a sanzioni. Non stiamo quindi parlando di una proposta utopica. Serve una volontà politica e devo ammettere che ultimamente si è cautamente manifestata. Il ministro Andrea Orlando ha una volontà riformatrice solida. Esattamente una settimana fa si è impegnato a eliminare il problema dei bambini in carcere sotto i 3 anni. È un passo avanti: ora lo aspettiamo al varco.

Foto Ansa

Tags: Andrea OrlandobelencarcereLuigi ManconimafiaRiina
CondividiTwittaInviaInvia

Contenuti correlati

Scritte e volantini di matrice anarchica contro il 41bis a favore di Alfredo Cospito e altri anarchici detenuti, sono state trovate nel tunnel pedonale vicino alla stazione ferroviaria di Genova, 1 febbraio 2023 (Ansa)

Vicolo cieco 41 bis

2 Febbraio 2023
Messina Denaro

L’arresto di Messina Denaro non placa i fissati del «c’è sotto qualcosa»

18 Gennaio 2023
Il boss mafioso Matteo Messina Denaro in un fermo immagine dopo l'arresto dai carabinieri del Ros, dopo 30 anni di latitanza, Palermo, 16 gennaio 2023 (Ansa)

L’arresto di Matteo Messina Denaro segna la fine dell’antimafia delle chiacchiere

17 Gennaio 2023
Recinzione in filo spinato di una prigione

Te Deum per avermi fatto vedere che tutto è “nuovo” dopo otto anni di carcere

29 Dicembre 2022
Salario minimo

Di cosa parliamo quando parliamo di legge sul salario minimo

11 Giugno 2022
Il carcere di San Vittore, Milano

Cosa imparare dalla tragica vicenda di Giacomo, suicida a San Vittore

9 Giugno 2022

Video

Video

Artsakh, il conflitto invisibile. «Anche fare una zuppa è impossibile»

Redazione
1 Febbraio 2023

Altri video

Lettere al direttore

Lombardia, sede palazzo della Regione a Milano

Voto in Lombardia. Ci sono le opinioni e poi c’è un fatto

Emanuele Boffi
9 Febbraio 2023

Read more

Scrivi a Tempi

I nostri blog

  • La preghiera del mattino
    La preghiera del mattino
    L’isolamento internazionale della Meloni non è più nemmeno una tesi: è una fissazione
    Lodovico Festa
  • Lettere al direttore
    Lettere al direttore
    Voto in Lombardia. Ci sono le opinioni e poi c’è un fatto
    Emanuele Boffi
  • Memoria popolare
    Memoria popolare
    L’importanza di una presenza cristiana in tutti gli ambiti della società
    A cura di Fondazione Europa Civiltà
  • Il Deserto dei Tartari
    Il Deserto dei Tartari
    Gli insostenibili argomenti di Nathalie Tocci sulla guerra in Ucraina
    Rodolfo Casadei
  • Cartolina dal Paradiso
    Cartolina dal Paradiso
    Come ho scoperto che Dio fa ardentemente il tifo per me
    Pippo Corigliano

Foto

8/2/2014 Milano Giornata Banco Farmaceutico
punto raccolta farmaci presso Farmacia Foglia C.so di Porta Romana 56
Iconphotos/Paolo Bonfanti
Foto

Inizia oggi la Giornata di raccolta del farmaco: ecco come e perché aderire

7 Febbraio 2023
Benedetto Antelami, Deposizione dalla croce, Duomo di Parma
Foto

Davanti alla Deposizione di Antelami. Quello che non avevo mai “visto”

3 Febbraio 2023
Foto

Karabakh. Il conflitto invisibile. Cosa sta succedendo alla popolazione dell’Artsakh

28 Gennaio 2023
Foto

Crisi del sistema politico. Il presidenzialismo è la soluzione?

19 Gennaio 2023
Politicall
Foto

La geopolitica tra identità e relazioni internazionali – Incontro a Torino

16 Gennaio 2023

Altre foto

Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994

Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241

Direttore responsabile
Emanuele Boffi

Editore
Contrattempi Società Cooperativa
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
[email protected]
C. F. / P. Iva 10139010960
Iscrizione ROC n. 30851

Redazione
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
+39 02.51829864
[email protected]

  • Chi siamo
  • Scrivi a Tempi
  • Iscriviti alla newsletter
  • Pubblicità
  • Privacy policy
  • Preferenze Privacy
  • Sfoglia Tempi digitale
  • Gestione abbonamento
  • Abbonati con carta di credito
  • Abbonati con bonifico/bollettino
  • Archivio storico

Copyright © Contrattempi Società Cooperativa. Tutti i diritti sono riservati | Contributi incassati nel 2022: euro 211.883,40. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • ACCEDI
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
    • Agosto 2022
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Scuola
    • Scuole paritarie
    • Educazione
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Cultura
    • Libri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Società
    • Social network
    • Razzismo
    • Politicamente corretto
    • Lgbt
    • Sport
  • Spettacolo
    • Cinema
    • Tv
    • Musica
  • Tempi Media
    • News
    • I nostri blog
    • Video
    • Foto

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist