Camerun, ricostruito il rapimento dei due sacerdoti italiani. I sospetti ricadono su Boko Haram
Da sabato anche il ministro della Difesa Edgar Aain Mebe Ngo’o è sul terreno per coordinare le ricerche.
IL RAPIMENTO. In base alle ultime ricostruzioni dei fatti, i padri Antonio Giovanni e Giovanni Marta – della diocesi di Vicenza – insieme a suor Gilberte Bissiere sono stati rapiti dalla parrocchia di Tchéré (diocesi Maroua-Mokolo) da uomini armati non identificati, che hanno fatto irruzione nella loro abitazione nel cuore della notte, saccheggiandola.
SOSPETTI SU BOKO HARAM. Il rapimento non è stato ancora rivendicato da banditi o gruppi armati ma molti fanno ricadere i sospetti sugli terroristi nigeriani di Boko Haram, che operano spesso proprio al confine tra Nigeria e Camerun. Non è chiaro neanche se i sacerdoti e la suora si trovino ancora in territorio camerunense o se siano stati portati in Nigeria.
Nella stessa zona era già stato rapito nel novembre 2013 padre Georges Vandenbeusch, liberato solo tre mesi fa. Allora il rapimento era stato eseguito dagli islamisti di Boko Haram.
STRAGE IN NIGERIA. E proprio il gruppo terroristico continua a seminare morte e violenza nel nord della Nigeria, che vuole trasformare in uno Stato islamico senza cristiani. Nel fine settimana sono morte quasi cento persone per un attacco di Boko Haram al villaggio di Buni Gari nello Stato di Yobe e uno condotto dai pastori nomadi musulmani di etnia Fulani a Galabima, Stato settentrionale di Zamfara.
ATTACCO DEI FULANI. Quest’ultimo è stato l’episodio più grave, con i Fulani che sabato scorso hanno massacrato almeno 79 persone durante una riunione dei rappresentanti delle comunità locali, che stavano parlando proprio della sicurezza minacciata dagli attacchi armati dei pastori musulmani.
Sempre sabato i terroristi islamici di Boko Haram hanno distrutto il villaggio di Buni Gari, uccidendo 17 persone, cinque delle quali si trovavano in moschea a pregare.
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