Le immagini di padre Humberto Alvarez, parroco messicano di Saltillo, che celebra la messa dedicata ai bambini vestito di paramenti decorati con i fumetti di Superman e Spiderman e che asperge i fedeli con un mitra ad acqua santa stanno facendo il giro del mondo.
Si è scatenato il solito teatrino di reazioni: chi si indigna, chi plaude alla realizzazione del Concilio, chi ride, chi se ne frega.
Vi avviso che per mia natura sono refrattario al sacro; ogni volta che vado a Messa mi domando perché mai uno, per fare la cosa più importante di questo mondo (rendere presente Gesù Cristo) si debba vestire in modo assurdo neanche fosse Oscar Giannino e non rilevo nessuna sostanziale differenza tra un aspersorio e una pistola ad acqua: entrambi servono a mandare lontano schizzi d’acqua.
Quello che non mi convince, dunque, non è tanto la banalizzazione e la distorsione del sacro, quanto piuttosto l’idea che per comunicare la fede si debba inventare un linguaggio, o uno strumento, in sintonia con i tempi e la cultura.
Io credo che per trasmettere la fede basti essere cristiani, al resto ci pensa la Grazia di Dio.