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Giusto il funerale di Stato, giusto il lutto nazionale, ma giusto - sopra ogni altra cosa - scegliere il Duomo di Milano per l'ultimo saluto a Silvio Berlusconi. Lì, tra le oltre 3.500 statue di santi (ma anche di Primo Carnera), è stata invocata la salvezza dell'anima di Silvio Berlusconi, «un uomo che ora incontra Dio», ha detto nell'omelia l'arcivescovo Mario Delpini.
Non c'è molto altro da aggiungere, l'essenziale è stato detto. Tutto, nel giorno delle esequie, ritrova il suo giusto posto, accompagnato da una liturgia semplice e solenne, segnata dai meravigliosi canti gregoriani e polifonici che dicono quelle parole che ogni scomparsa sembra strappare a chi rimane sulla terra ancora per un poco.
Il titolo scelto dal Fatto quotidiano per dare la notizia della morte di Silvio Berlusconi
Il berlusconismo è un'infezione
Non sapevano gli odiatori del Fatto quotidiano che quel loro titolo "L'ultimo giudice" era esatto nel senso opposto a come loro lo volevano fare intendere. Quel giudic...
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