Tempi
  • ACCEDI
ABBONATI
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
    • Gennaio 2022
    • Dicembre 2021
    • Novembre 2021
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
    • Gennaio 2022
    • Dicembre 2021
    • Novembre 2021
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Tempi
ABBONATI
Home Politica

Sala, svolta a sinistra con «strapotere bulgaro». Parla il dissidente Marcora

Intervista al consigliere che si oppone alla trasformazione della lista del sindaco in uno strumento in mano alla maggioranza: «Assurdo il cambio di nome del gruppo deciso dal Consiglio. Ricorro al Tar»

Pietro Piccinini
13/05/2020 - 2:00
Politica
CondividiTwittaChattaInvia
Beppe Sala nella centrale operativa della Atm

Bisognerebbe provare un attimo a immaginare che cosa succederebbe se un qualunque politico eletto in un qualunque partito di qualunque maggioranza – un tipo, per dir così, in odore di rottura o comunque in rivolta verso alcune scelte importanti del capo del governo espresso dalla maggioranza di cui fa parte – si trovasse improvvisamente spostato in un nuovo partito per obbedire a necessità di squisita geometria politica dettate dalla forza egemone del governo di cui sopra. Spostato non per libera scelta, bensì per decisione della maggioranza.

Sarebbe semplicemente uno scandalo, no? Un vulnus per la democrazia, come amano dire gli specialisti del diritto costituzionale più bello del mondo. Eccome se lo sarebbe. Peccato che una volta usciti dal caso di scuola e tornati nella realtà, si scopre che il politico in questione risponde al nome di Enrico Marcora, che il partito qualunque si chiama (si chiamava) “Noi, Milano” e che lo stesso ha la ventura di essere la famosa lista civica di un certo Sala Giuseppe, sindaco del capoluogo lombardo. E allora tutto assume una dimensione diversa. Non più scandalo o vulnus, ma una notizia in fondo trascurabile.

Dev’essere per forza così, altrimenti è davvero inspiegabile il silenzio pressoché totale calato dalla stampa “cane da guardia della democrazia” sul fatto che si è consumato lunedì 11 maggio al Consiglio comunale di Milano. Nemmeno i quotidiani locali ne hanno parlato, eccezion fatta per qualche microboxino invisibile. Solo il Giorno ha seguito la vicenda (qui una breve cronaca degli ultimi sviluppi), vicenda che si può sintetizzare come segue.

LEGGI ANCHE:

Papa Francesco accoglie in San Pietro a Roma le famiglie della Zolla

Stupiti e grati, non stupidi. Il popolo della Zolla dal Papa

17 Marzo 2022
Foto storica dello slargo Bottonuto a Milano

Delitto accanto al Duomo

27 Febbraio 2022
Enrico Marcora

A febbraio il presidente del Consiglio comunale di Milano annuncia che il gruppo della lista Sala, “Noi, Milano. Beppe Sala sindaco”, composto da 5 eletti, ora si chiama “Alleanza civica per Milano”: la lista Sala, insomma, perde il nome del suo ispiratore. Legittimamente, il consigliere Marcora precisa che lui per coerenza politica non intende cambiare gruppo, per “Sala sindaco” si è candidato nel 2016 e con “Sala sindaco” intende terminare il mandato, e poi il partito mica può cambiarsi nome a maggioranza e costringermi ad accettarlo. Ne nasce una disputa con gli organi istituzionali, la questione non è chiaramente normata e non ci sono precedenti adatti a convincere tutti. E il Consiglio che fa? Decide che deciderà a maggioranza. Marcora resiste perché le scelte politiche delle persone non si mettono ai voti. Chiede anche un parere all’ex presidente della Corte costituzionale di Valerio Onida, che gli dà ragione. Niente da fare: il Consiglio va avanti per la sua strada, e siamo a lunedì. La questione finisce ai voti, la minoranza esce dall’aula (ancorché virtuale), la maggioranza approva, Marcora annuncia ricorso al Tar.

Consigliere Marcora, come ha vissuto l’operazione andata in scena lunedì?
Personalmente l’ho vissuta con grande perplessità e con la delusione di vedere calpestati la libertà e i diritti, non degli eletti, ma dei cittadini italiani.

Sui giornali di fatto non si è parlato del caso, neanche su quelli locali. Perché?
In effetti solo il Giorno ne ha parlato. Probabilmente le altre testate erano impegnate su notizie più… diciamo “appariscenti”.

Qual è il motivo di questa operazione politica?
Non ne conosco i motivi, ne conosco gli effetti: si è voluto cambiare il nome a una lista senza l’autorizzazione di tutti gli eletti.

Vuole dire che gli eletti della lista Sala hanno cambiato ragione sociale senza nemmeno sapere perché?
Mi è sembrato di capire che il sindaco non voglia più che la sua lista porti il suo nome.

E perché mai?
Non ne ho la minima idea.

Dalle poche informazioni circolanti, par di capire che Sala sia stufo di subire critiche proprio dalla sua lista. È così?
Sicuramente io sono una persona critica nei confronti dell’operato del sindaco. Quello che gli dà fastidio, probabilmente, è avere a che fare con una coscienza critica che non lo lascia in pace sulle attività che porta avanti.

Che cosa gli contesta?
Ad esempio abbiamo contestato apertamente il fatto che il Comune di Milano non abbia intrapreso alcuna iniziativa rispetto alla situazione del Leoncavallo, un immobile privato occupato dai centri sociali. Così come abbiamo contestato la nomina di Paolo Limonta ad assessore all’Edilizia scolastica. Limonta che rappresenta i centri sociali a Milano. Ci siamo anche opposti alla scelta del sindaco di far registrare all’anagrafe figli di coppie omosessuali nati all’estero con fecondazione assistita.

Sono belle contestazioni.
Quelli di Sala sono atti politici. Il sindaco deve rendersi conto che si tratta di atti politici, che in quanto tali possono non essere condivisi da persone libere, democratiche e di idee liberali come il sottoscritto, eletto nella sua lista.

Pensa che Sala si stia spingendo troppo a sinistra?
Certo.

Quindi Sala qualche motivo di ruggine nei confronti della sua lista ce l’ha.
Non nei confronti della sua lista, nei confronti di alcuni esponenti della sua lista e su alcuni argomenti.

Secondo lei l’operazione di lunedì si inserisce nella svolta a sinistra di Sala?
Sicuramente Sala ha compiuto una svolta a sinistra che io personalmente non condivido.

Ma perché cambiare nome alla lista Sala?
Penso che questa nuova lista più genericamente ispirata al “civismo di sinistra” sia uno strumento politico in mano ad altri, non a Sala, e che serva a smarcarsi dal nome di Sala.

Poi c’è la stranezza di un cambiamento di nome deciso in ultima istanza a maggioranza dal Consiglio comunale.
Uno strapotere bulgaro lesivo di quelli che sono gli elementi fondamentali della democrazia. La cosa più assurda è che questa situazione assolutamente non democratica si è venuta a creare per volontà di una giunta e di una forza politica che si chiamano “democratiche”.

Perché invece lei resiste? Ci tiene così tanto alla lista Sala?
Io insisto per dare un segnale. Perché i consiglieri hanno dei diritti e questi diritti vanno rispettati. Se al posto mio ci fosse stato un consigliere più debole, questi avrebbe visto sicuramente i suoi diritti calpestati.

Invece lei farà ricorso al Tar
È la mia intenzione.

Pensa di vincere grazie all’argomentazione di Onida?
Un parere dell’ex presidente della Corte costituzionale dovrebbe avere un peso importante. Non mi sbilancerei così tanto altrimenti.

Che cosa dice in sintesi Onida?
Onida dice che non si può cambiare il nome a un gruppo in assenza di unanimità. Se i consiglieri di quel gruppo sono quattro e uno non è d’accordo, si crea un nuovo gruppo con tre consiglieri e quello contrario resta nel gruppo in cui è stato eletto.

Si parla di lei come di un rappresentante di “quel centro che guarda alla sinistra”.
Io ho una posizione centrista. Poi, guardare a sinistra adesso proprio no. Se la sinistra è quella roba lì, meglio stare alla larga.

Foto Ansa

Tags: Beppe Salacentri socialicoppie gayenrico marcorafigli coppie gayleoncavalloMilanovalerio onida
CondividiTwittaInviaInvia

Contenuti correlati

Papa Francesco accoglie in San Pietro a Roma le famiglie della Zolla

Stupiti e grati, non stupidi. Il popolo della Zolla dal Papa

17 Marzo 2022
Foto storica dello slargo Bottonuto a Milano

Delitto accanto al Duomo

27 Febbraio 2022
La fiera dell’utero in affitto Un Sogno Chiamato Bebè si terrà a Milano il 21 e 22 maggio

Accorrete numerosi a comprare un bambino. La fiera dell’utero in affitto a Milano

24 Febbraio 2022
Manifestazione a sostegno del pm Antonio Di Pietro e dell’inchiesta “Tangentopoli”

Mani pulite: trent’anni dopo, una stagione finita ma non risolta

1 Febbraio 2022
Piazza Duomo a Milano la sera della vigilia di Natale 2021

L’attesa più vera

29 Gennaio 2022
William Congdon, Morgen Tod, 1945

L’orrore della Shoah attraverso gli occhi di William Congdon: «Avremmo potuto fare lo stesso»

26 Gennaio 2022

Video

Don Luigi Giussani
Video

Don Giussani, mondo e missione – L’incontro con Camisasca e Alberti

Redazione
17 Maggio 2022

Altri video

Lettere al direttore

Lee Cheuk-yan all’ingresso del tribunale a Hong Kong

Il palloncino di Lee Cheuk-yan, Elon Musk il “rompibolle” e i vantaggi di tre giorni a Caorle

Emanuele Boffi
20 Maggio 2022

Read more

Scrivi a Tempi

I nostri blog

  • La preghiera del mattino
    La preghiera del mattino
    Ruby ter il miglior spot per il “sì” ai referendum sulla giustizia
    Lodovico Festa
  • Lettere al direttore
    Lettere al direttore
    Il palloncino di Lee Cheuk-yan, Elon Musk il “rompibolle” e i vantaggi di tre giorni a Caorle
    Emanuele Boffi
  • Good Bye, Lenin!
    Good Bye, Lenin!
    I sabati di lavoro dei profughi ucraini per i polacchi «in segno di gratitudine»
    Angelo Bonaguro
  • Libri in povere parole
    Libri in povere parole
    Eureka Street; Uno di noi; La morte viene per l’arcivescovo
    Miber
  • Il Deserto dei Tartari
    Il Deserto dei Tartari
    La sentenza sul doppio cognome esalta il feticcio della libera scelta
    Rodolfo Casadei

Foto

Egisto Corradi
Foto

La faccia più vera

26 Maggio 2022
Foto

Il potere dei senza potere e la guerra in Ucraina

20 Maggio 2022
Foto

“Investire in educazione”. Incontro sulla mostra “Alleanza scuola lavoro”

10 Maggio 2022
Foto

“Droga, le ragioni del no. Scienza, prevenzione, contrasto, recupero“

2 Maggio 2022
Foto

Avsi Run al Parco di Monza per sostenere i progetti dell’ong in Ucraina

27 Aprile 2022

Altre foto

Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994

Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241

Direttore responsabile
Emanuele Boffi

Editore
Contrattempi Società Cooperativa
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
[email protected]
C. F. / P. Iva 10139010960
Iscrizione ROC n. 30851

Redazione
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
+39 02.51829864
[email protected]

  • Chi siamo
  • Scrivi a Tempi
  • Iscriviti alla newsletter
  • Pubblicità
  • Privacy policy
  • Preferenze Privacy
  • Sfoglia Tempi digitale
  • Gestione abbonamento
  • Abbonati con carta di credito
  • Abbonati con bonifico/bollettino
  • Archivio storico

Copyright © Contrattempi Società Cooperativa. Tutti i diritti sono riservati | Contributi incassati nel 2021: euro 155.773,68. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • ACCEDI
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
    • Gennaio 2022
    • Dicembre 2021
    • Novembre 2021
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Scuola
    • Scuole paritarie
    • Educazione
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Cultura
    • Libri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Società
    • Social network
    • Razzismo
    • Politicamente corretto
    • Lgbt
    • Sport
  • Spettacolo
    • Cinema
    • Tv
    • Musica
  • Tempi Media
    • News
    • I nostri blog
    • Video
    • Foto

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist