Tempi
  • ACCEDI
ABBONATI
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
    • Gennaio 2022
    • Dicembre 2021
    • Novembre 2021
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
    • Gennaio 2022
    • Dicembre 2021
    • Novembre 2021
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Tempi
ABBONATI
Home Esteri

Belgio. “Laura” si chiama Emily e non si è uccisa con l’eutanasia (nonostante il tifo dell’Economist)

Un film del giornale inglese sulla 24enne, sana ma depressa, cerca di far passare una tesi terribile: è l'eutanasia a darle speranza

Leone Grotti
13/11/2015 - 13:56
Esteri
CondividiTwittaChattaInvia

belgio-eutanasia-laura-emily-the-economist

«Non posso farlo. Le ultime due settimane sono state relativamente sopportabili. Non ho avuto crisi, non so perché. Forse perché la serenità della morte era così vicina? O forse è cambiato qualcosa in me?». Come anticipato da tempi.it, Laura, ragazza belga di 24 anni che ha chiesto l’eutanasia perché depressa e «inadatta alla vita», questa estate non si è uccisa e ha rifiutato l’eutanasia.

LAURA È EMILY. Martedì 10 novembre The Economist ha mandato in onda il film “24 & Ready to Die” (24 anni e pronta a morire), nel quale viene presentata la storia di Laura, che in realtà si chiama Emily, e del suo dramma. Il video è un gigantesco ed emotivo spot in favore dell’eutanasia, del diritto di morire e della libertà di scegliere come e quando morire, a prescindere dalle proprie condizioni di salute.
Il film comincia con Emily, il suo bel volto inquadrato da vicino, che riassume bene il dramma di una vita in una sola frase: «Ciao, sono Emily, ho 24 anni, vengo dal Belgio, questo documentario è sulla mia richiesta di eutanasia a causa di sofferenze mentali. E quando vedrete questo documentario io non sarò più qui». L’Economist fa capire subito da che parte sta. La primissima cosa che dice la voce fuori campo è questa: «Il diritto di morire può essere un principio morale complesso ma è anche un diritto umano fondamentale».

LEGGI ANCHE:

I gazzettieri della morte e la manifestazione ScegliAmo la Vita a Roma

21 Maggio 2022
Howard Breen mentre protesta contro la deforestazione in Canada: ha chiesto l'eutanasia per paura dei cambiamenti climatici

Terrorizzato dai cambiamenti climatici, chiede l’eutanasia in Canada

16 Maggio 2022

OMISSIONI. Tutta la storia di Emily e del suo enorme disagio psicologico, del quale il giornale inglese omette la causa principale, cioè un’infanzia infernale segnata da un padre alcolista e violento che le ha fatto desiderare il suicidio già a sei anni, viene raccontata secondo questo schema: Laura soffre in modo insopportabile, non esiste una cura farmacologica per lei, quindi ha diritto di morire. In un film di oltre 21 minuti, non c’è spazio per una voce fuori dal coro. All’unica dottoressa che spiega perché si può sempre migliorare vengono dedicati appena 39 secondi. Nel video viene anche omesso il modo in cui alla ragazza è venuto in mente di richiedere l’eutanasia: solo dopo l’incontro in clinica psichiatrica con Sarah, che stava organizzando la sua propria eutanasia.

«MI SENTO VUOTA». Emily ha pensato di uccidersi con l’iniezione letale di Stato nel 2013. Quell’anno registrò queste parole: «Ne ho abbastanza di tutto questo. Niente riesce più a parlarmi, niente mi raggiunge più. Ci ho provato, ma qualsiasi cosa faccia mi sento vuota». In un altro passaggio però dice: «Se fosse sopportabile, preferirei vivere». Per questa mancanza di senso, per questo male di vivere «noi non abbiamo soluzione farmacologica. Non abbiamo niente da offrire. Emily non può recuperare», spiega nel video uno dei suoi medici, la psichiatra Lieve Thienpont. Per i medici non esiste altro oltre alla scienza, niente che possa rispondere a quel desiderio comunque espresso: «Preferirei vivere». E siccome la scienza non ha «niente da offrire», Emily deve poter morire.

LA MORTE IN OGNI CASO. Per tutto il film, la voce fuori campo insiste su un concetto, che poi viene ben espresso dalla psichiatra: «Molte persone sono sollevate dal fatto di sapere che possono ottenere il suicidio assistito. Quando li si rassicura sul fatto che c’è un’uscita di emergenza, ecco, questo li aiuta ad andare avanti». Una simile posizione è una contraddizione in termini, come svela la stessa Emily, che dichiara di essere atea: «Se non avessi avuto l’eutanasia, mi sarei uccisa da sola». Cambia il mezzo, non il risultato: la morte.

EUTANASIA COME SPERANZA. Ma Emily ha deciso di non uccidersi: né da sola, né con l’iniezione letale. Forse è stato grazie alla mamma e alle amiche: queste, come si capisce dalle poche parole pronunciate davanti alla telecamera, hanno cercato di dissuaderla. Il film non racconta i fatti in modo imparziale, ma tifa chiaramente per un’ipotesi e lancia un messaggio terribile: se non si è uccisa è grazie all’eutanasia, l’eutanasia dà speranza, l’eutanasia preserva la vita.

DUE VERITÀ. Questo è anche quello che i suoi medici ripetono per venti e passa minuti. Ma non è quello che dice Emily. La ragazza di 24 anni si domanda: «Forse è cambiato qualcosa in me?». A questa domanda ancora non c’è una risposta, ma due cose sono certe. Primo: Emily doveva morire in estate e invece è viva. Secondo: per la sua psichiatra «Emily non può recuperare», ma come dice la ragazza: «Le ultime due settimane sono state relativamente sopportabili». Aveva quindi ragione quella dottoressa che l’Economist relega in appena 40 secondi: «Ci sono condizioni gravissime ma si può sempre migliorare e andare avanti».

@LeoneGrotti

Tags: belgiodepressioneemilyEutanasial'aurathe economistvideo
CondividiTwittaInviaInvia

Contenuti correlati

I gazzettieri della morte e la manifestazione ScegliAmo la Vita a Roma

21 Maggio 2022
Howard Breen mentre protesta contro la deforestazione in Canada: ha chiesto l'eutanasia per paura dei cambiamenti climatici

Terrorizzato dai cambiamenti climatici, chiede l’eutanasia in Canada

16 Maggio 2022
Eutanasia Canada

Guardare al Canada per capire il pericolo del piano inclinato sull’eutanasia

3 Maggio 2022
Philippe Pozzo di Borgo

«Ve la do io la libertà». Parla Philippe Pozzo di Borgo, l’eroe di “Quasi amici”

2 Maggio 2022
La copertina del numero di aprile 2022 di Tempi, dedicata a un’intervista a Philippe Pozzo di Borgo sull’eutanasia

L’eroe di “Quasi amici” (e una sorpresa per giugno). Che cosa c’è su Tempi di aprile

12 Aprile 2022
Un cartellone con lo slogan ‘andrà tutto bene’ esposto a una finestra

Non ci siamo ancora svegliati dall’illusione che “andrà tutto bene”

8 Aprile 2022

Video

Don Luigi Giussani
Video

Don Giussani, mondo e missione – L’incontro con Camisasca e Alberti

Redazione
17 Maggio 2022

Altri video

Lettere al direttore

Lee Cheuk-yan all’ingresso del tribunale a Hong Kong

Il palloncino di Lee Cheuk-yan, Elon Musk il “rompibolle” e i vantaggi di tre giorni a Caorle

Emanuele Boffi
20 Maggio 2022

Read more

Scrivi a Tempi

I nostri blog

  • La preghiera del mattino
    La preghiera del mattino
    Anche a Washington servono soluzioni politiche, non la retorica della “vittoria” ucraina
    Lodovico Festa
  • Lettere al direttore
    Lettere al direttore
    Il palloncino di Lee Cheuk-yan, Elon Musk il “rompibolle” e i vantaggi di tre giorni a Caorle
    Emanuele Boffi
  • Good Bye, Lenin!
    Good Bye, Lenin!
    I sabati di lavoro dei profughi ucraini per i polacchi «in segno di gratitudine»
    Angelo Bonaguro
  • Libri in povere parole
    Libri in povere parole
    Eureka Street; Uno di noi; La morte viene per l’arcivescovo
    Miber
  • Il Deserto dei Tartari
    Il Deserto dei Tartari
    La sentenza sul doppio cognome esalta il feticcio della libera scelta
    Rodolfo Casadei

Foto

Foto

Il potere dei senza potere e la guerra in Ucraina

20 Maggio 2022
Foto

“Investire in educazione”. Incontro sulla mostra “Alleanza scuola lavoro”

10 Maggio 2022
Foto

“Droga, le ragioni del no. Scienza, prevenzione, contrasto, recupero“

2 Maggio 2022
Foto

Avsi Run al Parco di Monza per sostenere i progetti dell’ong in Ucraina

27 Aprile 2022
Foto

“Vieni dietro a me” chiude le iniziative della mostra “Emilia Vergani. Saggia e ardente”

21 Aprile 2022

Altre foto

Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994

Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241

Direttore responsabile
Emanuele Boffi

Editore
Contrattempi Società Cooperativa
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
[email protected]
C. F. / P. Iva 10139010960
Iscrizione ROC n. 30851

Redazione
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
+39 02.51829864
[email protected]

  • Chi siamo
  • Scrivi a Tempi
  • Iscriviti alla newsletter
  • Pubblicità
  • Privacy policy
  • Preferenze Privacy
  • Sfoglia Tempi digitale
  • Gestione abbonamento
  • Abbonati con carta di credito
  • Abbonati con bonifico/bollettino
  • Archivio storico

Copyright © Contrattempi Società Cooperativa. Tutti i diritti sono riservati | Contributi incassati nel 2021: euro 155.773,68. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • ACCEDI
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
    • Gennaio 2022
    • Dicembre 2021
    • Novembre 2021
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Scuola
    • Scuole paritarie
    • Educazione
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Cultura
    • Libri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Società
    • Social network
    • Razzismo
    • Politicamente corretto
    • Lgbt
    • Sport
  • Spettacolo
    • Cinema
    • Tv
    • Musica
  • Tempi Media
    • News
    • I nostri blog
    • Video
    • Foto

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist