La preghiera del mattino

L’area “grillina” del Pd prepara il coming out. Per la gioia dei cinesi

Goffredo Bettini e Beppe Grillo
Goffredo Bettini del Pd con il garante-guru del M5s Beppe Grillo (foto Ansa)

Su Dagospia si riprende un articolo di Marco Antonellis per il sito del Giornale d’Italia dove si scrive: «Se volete sapere cosa ne sarà del centrosinistra segnatevi questa data: 11 novembre. Il motivo? Goffredo Bettini sta preparando un’altra “operazione” delle sue. Confezionata con i fiocchi. Tra pochi giorni manderà in stampa il suo nuovo libro (A sinistra. Da capo), libro che verrà presentato, per l’appunto, il prossimo 11 novembre. Con chi? Ma con Giuseppe Conte, ça va sans dire. Ci sarà spazio anche per Andrea Riccardi della Comunità di Sant’Egidio e Andrea Orlando. Grande assente Enrico Letta, segretario dem. C’è bisogno di aggiungere altro per capire quale sarà la prossima strategia del centrosinistra?».

Mentre il centrodestra si avvia a formare un nuovo governo – probabilmente abbastanza solido – per l’Italia, nel centrosinistra è aperta la discussione su come ricostruire una prospettiva per il proprio futuro. Con una consistente area del Pd che punta a un accordo con i 5 stelle.

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Sul Blog di Beppe Grillo Fabio Massimo Parenti, foreign associate professor di Economia politica internazionale alla China Foreign Affairs University di Pechino, scrive: «È arrivato il momento per questi attori di unire l’intera Eurasia e provare a costruire un mondo multipolare, più giusto, equilibrato e senza egemonismo di un singolo paese. Gli interessi (materiali e non) per la coesistenza pacifica e la prosperità comune dell’intera umanità sarebbero a portata di mano».

Come si sa, la politica è innanzi tutto politica estera, e quella grillina dei 5 stelle (con larghe intese da Romano Prodi a Massimo D’Alema) ha nella convergenza con molti obiettivi di Pechino la sua stella polare.

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Su Strisciarossa Franco Del Campo scrive: «Conviene, però, partire da valori e princìpi, dalle coordinate da seguire per sapere dove si vuole andare e a fianco di chi stare, chi difendere, chi rappresentare. Dopo tanta fatica e dolori prodotti dalla pandemia, dalla guerra e da una crisi che sembra infinita, il Pd provi a recuperare un po’ di leggerezza e sorriso, forse un po’ di utopia e di speranza. Più concretamente, però, proponga subito una nuova legge elettorale, meglio se a doppio turno, come per i sindaci, per riavvicinare i cittadini alla politica e al territorio, mandando velocemente in soffitta il “Rosatellum” attuale, con il suo perfido effetto “flipper” e le pluricandidature, disperse qua e là, in giro per l’Italia».

L’idea di un doppio turno che consenta al centrosinistra di non assumere chiaramente e unitariamente un indirizzo innanzi tutto in politica estera alla fine prosegue, sia pure in forme diverse, la vecchia tattica già applicata da Matteo Renzi di cercare evitare una vera dialettica democratica tra centrodestra e centrosinistra. Detto questo, è vero che l’attuale sistema elettorale non favorisce un rapporto adeguato con la società italiana, come si coglie anche dall’alta percentuale di astensionisti. Però la soluzione non è un ulteriore passo verso il caos che sarebbe provocato da un doppio turno applicato nelle concrete condizioni in cui siamo (vedi questione della politica estera), bensì servirebbe una scelta che facesse chiarezza tra un centrodestra che ormai è chiaramente da riunificare e un centrosinistra che però dovrebbe essere saldamente collocato su posizioni liberaldemocratiche occidentali. Così a occhio il sistema che meglio potrebbe aiutare a promuovere due schieramenti di questo tipo dovrebbe essere quello basato su collegi uninominali, abbinati a primarie che tra l’altro giustificherebbero anche un mirato finanziamento pubblico della politica.

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Su Fanpage Tommaso Coluzzi scrive: «Caso rientrato, forse. L’incontro tra Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi, nella sede di Fratelli d’Italia a Roma, è stato risolutore. O almeno così dicono i due protagonisti in una nota congiunta inviata dai rispettivi staff alla fine del faccia a faccia tra i leader di Fratelli d’Italia e Forza Italia: “L’incontro si è svolto in un clima di unità di intenti e di massima cordialità e collaborazione”, fanno sapere fonti dei due partiti, “Fratelli d’Italia e Forza Italia si presenteranno uniti, con le altre forze della coalizione, alle prossime consultazioni con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e sono al lavoro per dare il più presto possibile all’Italia un governo forte, coeso e di alto profilo che si metta subito al lavoro per affrontare le urgenze”».

Come sarà il prossimo appuntino di Silvio Berlusconi da mostrare al Senato? Giorgia Meloni è cordiale, unitaria, collaborativa, fortemente coesa, ed è anche una brunona particolarmente alta?

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