«Delegazione Arcigay Rimini al #Meeting15 di CL per assistere all’incontro sulla famiglia, mercoledì 26 alle 19. Chi vuole partecipare è il benvenuto, impegnandosi a mantenere un contegno appropriato alle circostanze». Comincia così un post pubblicato sulla pagina Facebook dell’Arcigay Rimini, in cui si invitano i propri sostenitori a presentarsi all’incontro sulla famiglia in programma alla kermesse riminese.
GLI OMOFOBI NEGRI E AMICONE. «Quelli di CL hanno ben chiaro dove sono le priorità – si legge nel post -, e in questa edizione del Meeting hanno proprio fatto di tutto per evitare di parlare di famiglia, visto che il premier Renzi si era impegnato a far approvare una legge sulle unioni civili omosessuali e loro sono sempre molto attenti a non disturbare i detentori del potere».
Nell’analisi di Arcigay Rimini, gli organizzatori «con un pretesto hanno emarginato il vescovo Negri e la sua truculenta omofobia, non c’è traccia ufficiale di Amicone (promotore nel 2013 di una raccolta di firme dove sosteneva che l’omosessualità è una “grave depravazione”) e l’unico incontro ufficiale sulla famiglia, argomento sempre a rischio, è stato relegato all’ultimo slot dell’ultimo giorno per massima prudenza».
CI SI È MESSO PURE BAGNASCO. Solo che poi, scrivono, l’omofobia dei ciellini è venuta lo stesso a galla: «Peccato però che la prorompente omofobia degli esponenti di CL trasudi da ogni poro, e così abbiamo avuto le imbarazzanti (per loro) teorie del duo comico Carbone&Puccetti, per cui le coppie gay si ammalano di più ed equivalgono a mettersi le dita nelle orecchie. Per evitare ulteriori figuracce internazionali e possibili irritazioni con Renzi gli è stata tolta la parola ed è stato persino vietato, a suon di minacce di azioni legali, di fare la minima ripresa. Poi però ci si è messo anche Bagnasco a rincarare la dose, al punto di costringere due ministri, perfino il cattolicissimo Delrio, a chiarire che le unioni civili vanno avanti».
VERIFICARE LA LINEA UFFICIALE. Che fare? Lasciare perdere? Cantare vittoria? No, occorre «verificare» che i ciellini siano finalmente guariti dall’omofobia. Così si conclude il post: «La strategia di tenere un basso profilo è quindi lampante, e dimostra che CL ha già registrato la sconfitta sui temi delle famiglie omosessuali. Per verificare però che questa sia la linea ufficiale di CL e non quella squinternata e volgare del duo Carbone&Puccetti, Arcigay “Alan Turing” Rimini parteciperà con una delegazione all’incontro di mercoledì sulla famiglia. Sarà presente anche la dott. Elena Angelini, responsabile famiglie di Arcigay Rimini, e altri volontari. Ci presenteremo senza bandiere perché non amiamo le provocazioni fini a se stesse, ma indossando i simboli della campagna di Arcigay a favore del matrimonio egualitario perché il dialogo non è possibile senza chiare identità. Ci incontriamo alle 18.30 al centro commerciale i Malatesta e poi si va».