Aprea: «Servono 200 docenti in più per gestire la carenza di presidi»
«Visto lo stato d’urgenza in cui versa la scuola lombarda, il silenzio assordante del ministro dell’Educazione Francesco Profumo dal 28 agosto a questa parte non può che preoccupare». È combattiva Valentina Aprea, assessore per l’Istruzione della Regione Lombardia, e giustamente allarmata. Respinta la richiesta di sospensione della sentenza del Tar lombardo, che annullava la validità del concorso per dirigenti scolastici indetto in luglio per «astratti vizi di forma», il panorama dell’istruzione sotto la bandiera della rosa camuna pare desolato. Su circa 1200 istituti, in circa 500 mancano i dirigenti scolastici. E il vuoto che lascia il ritiro della sospensione rischia di gravare sulla qualità dell’educazione per il prossimo futuro.
CONCORSI LOCALI. A circa una settimana dall’inizio dell’anno, l’assessore non può che ammettere di essere ancora in alto mare, a causa di un diniego del Consiglio di Stato che pare un tranchant. «L’annullamento del concorso pregiudica il buon sostentamento della scuola – dice Aprea – e mette in discussione una selezione meritocratica e trasparente che avrebbe abilitato 355 dirigenti scolastici». Per questo i sindacati, le associazioni professionali e dei familiari si sono trovati a stilare alcune richieste da inviare al ministro Profumo. «La Lombardia non ha diretta competenza nel reclutamento del personale scolastico – ci tiene a precisare l’assessore – ma vuole essere presente per mediare tra lo Stato e le scuole del territorio, perché ci siano le garanzie perché i posti vacanti siano colmati da dirigenti selezionati tramite un concorso regionale». Una puntualizzazione non vana, dato che 12 dirigenti scolastici idonei sono arrivati dal Trentino per riempire le mancanze. Se diventassero 355, per gli aspiranti dirigenti lombardi non ci sarebbe alcuna possibilità.
200 POSTI IN PIU’. Regione Lombardia e le diverse parti sociali interessate si sono trovate d’accordo nel chiedere al Miur due cose: «Un aumento dell’organico di minimo duecento posti – dice Aprea – è necessario per fronteggiare meglio la gestione scolastica, così che almeno un docente sia incaricato solo e soltanto del governo dell’istituto. In secondo luogo, chiediamo di anticipare l’Udienza che deciderà in merito alla validità o meno della prova concorsuale dal 20 novembre al 15 ottobre, così da poter prontamente organizzare la ripetizione del concorso e considerare la stesura di un nuovo bando per l’anno venturo». Valentina Aprea, riconosciuto il delicato momento di precarietà nel quale si trova ad operare, non può che stringere i tempi: «Bisogna ricordare che, probabilmente a gennaio, si scioglieranno le camere per prepararsi alle elezioni politiche. Qualunque cosa si decida, è necessario farlo in fretta, o rischiamo due anni di stallo».
1 commento
Non ci sono ancora commenti.
I commenti sono chiusi.
I commenti sono aperti solo per gli utenti registrati. Abbonati subito per commentare!