SALE IL NUMERO DELLE VITTIME. Nella città meridionale di Rafah, che confina con l’Egitto, un uomo di 52 anni è invece deceduto dopo essere rimasto intrappolato nelle macerie della sua abitazione. Un uomo e suo figlio sono infine rimasti uccisi in un altro raid aereo nel nord di Gaza. Dopo una notte di relativa calma, alcuni razzi lanciati dalla Striscia di Gaza sono atterrati questa mattina nel sud di Israele e in particolare nei consigli regionali di Eshkol e Sha’ar Hanegev, lo riferisce il sito del quotidiano israeliano Yediot Ahronot. Inoltre un razzo lanciato sempre dalla Striscia di Gaza ha colpito un’abitazione nel sud di Israele, nella città di Gan Yavne, provocando un numero ancora imprecisato di feriti. Altri razzi hanno colpito Ashkelon, distruggendo anche una scuola, già deserta da giorni. Dall’inizio della Operazione l’aviazione israeliana ha colpito 1.350 siti terroristici, Hamas lanciato oltre 800 razzi. La scorsa notte – afferma un comunicato del portavoce militare – ne sono stati centrati 80: fra questi rampe sotterranee di lanci di razzi; tunnel utilizzati a fini terroristici; basi di addestramento e cellule impegnate nel lancio di razzi. «Hamas ha trasformato Gaza in una avanzata al servizio dell’Iran» afferma il comunicato.
JIHAD ISLAMICA PRONTA ALLA PACE. Intanto in Egitto si lavora per la pace e per scongiurare un intervento di terra di Israele. Il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon è oggi al Cairo per discutere della crisi di Gaza con la leadership egiziana. Ieri Ban ha lanciato un appello a Israele e Hamas «a collaborare con gli sforzi condotti dall’Egitto per raggiungere un immediato cessate il fuoco». La Jihad islamica palestinese, intanto, si è detta interessata a una tregua con Tel Aviv, con la precondizione di un cessate il fuoco reciproco. È quanto sostiene il giornale in lingua araba con sede a Londra al-Hayat citando un alto rappresentante del movimento islamico palestinese. Qualsiasi accordo tra israeliani e palestinesi, ha però precisato la fonte, deve prevedere l’interruzione delle uccisioni mirate e favorire il passaggio dei confini per i feriti.
RAZZI SU GERUSALEMME. Nei giorni scorsi i razzi di Hamas sono riusciti a colpire più volte, per la prima volta dal 1991, la capitale israeliana Tel Aviv e persino Gerusalemme, portando Israele a preparare l’intervento via terra ammassando carri armati e oltre 30 mila uomini sul confine con la Striscia.