Anche Gramellini tiene famiglia

Di Emanuele Boffi
14 Settembre 2023
Il corsivista del Corriere se la prende con Giorgia e Arianna Meloni. Ma se il criterio non è il merito, ma il nome, allora ce ne sono anche altri da fare
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni (s) e la sorella Arianna in una foto postata su Facebook il 20 marzo 2023 (Ansa)
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni (s) e la sorella Arianna in una foto postata su Facebook il 20 marzo 2023 (Ansa)

Qui si vorrebbe sapere se per completare il ragionamento di Massimo Gramellini ieri sul Corsera non occorra fare anche qualche altro nome. Qualche altro nome oltre a quello di Giorgia Meloni, accusata di essere la «sacerdotessa del vittimismo» perché ha osato promuovere e difendere la sorella Arianna da una campagna di stampa diffamatoria, fatta di illazioni e vignette sconce.

Qui si vorrebbe sapere se Gramellini, che è al solito brillante nell’elencare le ipocrisie e malefatte altrui, la pagliuzza altrui, la stupidità altrui, la doppiezza altrui, ecco si vorrebbe sapere se non è forse lui il primo a dimenticare furbescamente qualche nome.

Franceschini, Berlinguer, Mattarella

Perché lo sappiamo tutti che, mancando altri argomenti, diciamo così, più seri e politici, il nostro giornalismo è da una vita che se la prende con “le mogli di”, “il fratello di”, “il cugino di” e – nel caso Meloni – “il marito di” e “la sorella di”. Però allora bisognerebbe dirla tutto e fino in fondo e magari andare a vedere anche dentro le redazioni dei giornali quanti fratelli, sorelle, mogli o amanti ci sono, prima di accusare gli altri di familismo e tartuferia.

Soprattutto il trentarighista sincero democratico e giornalista super partes, ex signor Rodotà, dovrebbe farci sapere perché medesimo astio e sgomento non ha mai mostrato per altri casi di mogli (tipo Michela Di Biase in Franceschini, leggetevi cosa scriveva), compagne (Nilde Iotti in Togliatti) e fratelli (Enrico e Giovanni Berlinguer, Giuliano e Gian Carlo Pajetta, Piersanti e Sergio Mattarella).

Insomma, qui si vorrebbe sapere se è solo questione che c’è “famiglia” (di destra) e “famiglia” (di sinistra) oppure se, più banalmente, anche i corsivisti del Corriere tengono famiglia.

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