Quando piangi non riesci a fare niente. Se non piangere. Però, una volta finito, razionalizzi il dolore e a me serve molto tempo. Ecco perché ho dovuto aspettare che Luigi Amicone fosse tumulato per ricordare la sua lezione di libertà. Sì, perché Luigi è stato (occhio ai verbi: non uso l’imperfetto, ma il passato prossimo, perché il passato prossimo rende qualsiasi avvenimento come compiuto, l’imperfetto lo rende troppo lontano e fumoso). Dicevo: Luigi è stato innanzitutto un uomo libero. E adesso ve lo dimostro.
Siamo nel 2011, io giornalista a Panorama, Luigi direttore di Tempi, ancora oggi il più intelligente mensile italiano. Spesso venivamo chiamati come ospiti a Italia sul 2, una trasmissione di attualità condotta da Lorena Bianchetti e Milo Infante che andava in onda tutti i pomeriggi su Rai2. Chiamavano me per commentare fatti di economia e Luigi per fatti di costume e società, a volte anche impegnativi da trattare. Non ci siamo mai incrociati negli studi Rai, ma sape...
Contenuto riservato agli abbonati: abbonati per accedere.
Già abbonato? Accedi con le tue credenziali: