Alba, l’intelligenza artificiale presenta l’umanità allo stato brado

Di Caterina Giojelli
28 Marzo 2024
Nessuno discute l’impiego dell’Ai in un campo strategico/esistenziale quale Playa Condena in Honduras, ma che ci fa un avatar sogghignante al timone di un programma alimentato da gente bruta, nuda e cruda che si scanna per un cocco?
Alba Renai, conduttrice virtuale di Supersecretos
Alba Renai, conduttrice virtuale di Supersecretos

Cammina, cammina arrivammo ad Alba Renai, l’ultima donna a rendere orgogliosa la categoria. Quale? Quella dell’inesistente. Influencer superdotata (di tette e tute da sci, bikini, quadri, ponti, grattacieli, red carpet, tappeti yoga, insalatiere, tazze shabby chic e articoli per i selfie che manco la Brianza del mobile), Alba Renai conduce il programma dietro le quinte di Supervivientes, l’Isola dei famosi spagnola.

E vorremmo dirvi che da piccola era una bambina sveglia, che sognava di fare la conduttrice con la stessa determinazione di Margherita Hack di dirigere un osservatorio astronomico, e che dietro quelle solite gambe e sopracciglia disegnate col goniometro ci sono i soliti geni di qualche Bella Hadid o di un chirurgo Julian De Silva della porta accanto – perché va bene la divulgazione scientifica ma Alba deve pur campare in tv, mica alla Leopolda.

Alba Renai, professione influencer virtuale

Il fatto è che di queste cose non si può dire nulla perché Alba Renai – selfie su Instagram da Milano Moda alla Corea del sud ai GenZ Awards a parte -, non ha dalla sua ancora nulla, manco un 8 marzo, un fidanzato calciatore, uno scioperetto per il clima, una sdraio a Sabaudia, e per forza: è nata sei mesi fa negli uffici di Via (Virtual influencer agency), controllata da Be a Lion, azienda di marketing di Telecinco, la Mediaset spagnola che trasmette Superviventes e Supersecretos (la striscia del programma affidata all’influencer).

E così, presentato il parentado, torniamo ad Alba Renai, “ai” nel cognome come l’intelligenza artificiale che l’ha messa al mondo e cresciuta come deepfake comanda. «Sono consapevole della mia natura virtuale e, per questo motivo, voglio guidare un movimento per un’intelligenza artificiale trasparente e responsabile»: sì perché Alba Renai rilascia interviste (qui a Reason Why), ha degli obiettivi, «credo di poter avere voce generando contenuti che ispirino e intrattengano il mio pubblico», e squittisce discorsi originalissimi proprio come una influencer, «questi mesi sono stati un ottovolante di emozioni ed esperienze», «grazie a Via Talents Agency per avermi dato così tanto in così poco tempo».

Sei mesi e già l’AI parla con l’aforismario da Autogrill delle grandi conduttrici

Mica è una novità: da mesi Meta ospita chatbot con le fattezze di celebrità, come Kendall Jenner (Billie), Paris Hilton (Amber) e Snoop Dogg (Dungeon Master), che hanno ceduto a Zuckerberg i loro diritti di immagine. Questi avatar dediti h24 a promuovere brand e interagire col pubblico non hanno orari né stipendi, rivendicazioni o défaillance: sono disponibili come ChatGpt e gradevoli (leggi “ipersessualizzati”) ai follower. Da mesi la carica dei cloni influencer inganna seguaci, colleghi e famiglie ben oltre i perimetri disegnati da social e tv. E da anni metaversi, robot da compagnia e perfetti mondi digitali occupano silenziosamente umanissimi spazi colmi di solitudine e bisognosi di amore e prossimità.

Cammina cammina arriviamo così al dunque: noi qui mai vorremmo discutere il talento dell’ottima Alba, o l’impiego dell’intelligentissima Ai in un campo strategico/esistenziale al pari della medicina, la pubblica amministrazione, l’industria bellica quale Playa Condena in Honduras, dove “il disgusto di Claudia per il cibo fa scattare il campanello d’allarme:¿No estarás embarazada?”, e nemmeno l’abuso dell’aforismario da Autogrill tipico delle grandi conduttrici dei reality.

Che ci fa un avatar senza vita in un reality di nudi, crudi, bruti e bolliti?

La domanda spontanea è un’altra. Ma che ci fa in un reality del genere survivor – per capirci genere Signore delle Mosche di Golding -, nell’andar di chiappe, mosquiti, riduzione dell’umanità allo stato brado e ferino delle bestie, che ci fa tra corpi brasati dal sole, scarnificati dalla fame, terrorizzati dalle gravidanze, morsi di ragni e inquadrature che dovrebbero mostrare l’uomo così come natura lo ha fatto un’Alba così tecnologica, intelligente ed educata alla scuola dell’algoritmo a rappresentare la voce della civiltà?

Che ci fa l’intelligenza artificiale antropomorfa al timone dell’imbarbarimento posticcio dell’influencer in carne, pelle ed ossa, nudo, crudo, bruto e bollito senza più posa né scampo a ira, rughe, pianto? Alba Renai l’inesistente, che non conosce fame, sete, caldo, freddo, passione e lacrime in blazer e glutei statuari dà il bienvenidos a Supersecretos, i segreti di una mandria di umani che si scanna per un cocco. Mostra il degrado sine cervello e sogghigna, come nei migliori format, a nome di tutta la categoria.

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