Gentile direttore,
il commosso ricordo della straordinaria personalità di Rita Levi Montalcini, soprattutto per quanto riguarda le ricerche che le hanno procurato il Nobel per la medicina, non è stato purtroppo condiviso da tutti.
Basta infatti frequentare i siti degli ambientalisti più fondamentalisti per imbattersi in sanguinosi insulti nei confronti della scomparsa, accusata di ogni nefandezza.
I fondamentalisti vogliono infatti cancellare ogni forma di sperimentazione clinica sugli animali, obiettivo questo che confligge totalmente con la legislazione internazionale e la direttiva europea in materia.
Purtroppo tale obiettivo è ampiamente condiviso dal movimento animalista nel suo complesso che si batte per eliminare ogni tipo di sperimentazione di nuovi farmaci sugli animali, prima di provarlo sugli uomini, sulle donne e sui bambini.
Per questo la “vivisezionista” (come dicono loro) Montalcini viene così brutalmente offesa anche da morta, mentre tanti “sepolcri imbiancati” che la lodano fanno finta di non saper leggere.
L’ennesimo attentato a fine anno rivendicato dall’Animal Liberation Front, inserito dal Consiglio Europeo direttamente nelle organizzazioni terroristiche di primo piano, che prende particolarmente di mira le aziende del settore alimentare nel Centro Nord Italia (nel caso sono stati bruciati otto furgoni di una ditta toscana che commercia in latticini) ci fa toccare con mano come l’ideologia animalista possa esprimersi nelle forme più diverse, sempre però con una radicale aggressività di fondo che, da un lato, sta dando gravissimi danni all’economia nazionale e, dall’altro, tenta di spostare la vita della persona umana come centro dell’interessa della politica e dell’economia abbassandola al livello della vita animale.
È necessario a questo punto che tutte le persone ragionevoli che amano gli animali lavorino assieme per tutelare al massimo il benessere animale isolando e battendo le posizioni più oltranziste che finiscono per danneggiare sia gli uomini che gli animali.
Sen. Carlo Giovanardi