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La Corte Suprema è l’ultimo potere che limita le pretese di allargare a dismisura l’esecutivo di Donald Trump, e il conflitto fra la Casa Bianca e i giudici si sta intensificando. Nel mese di maggio i nove togati valuteranno la costituzionalità dell’ordine esecutivo con cui Trump ha eliminato il diritto di cittadinanza per chi nasce sul suolo americano, forse la più esplicita fra le prerogative scritte nella carta, e il presidente è in tensione con il massimo tribunale su molti fronti, dai rimpatri alla divisione dei poteri.
Il 14 aprile scorso il presidente ha varcato una linea rossa: si è rifiutato di seguire la disposizione, votata dalla Corte all’unanimità, di riportare negli Stati Uniti Kilmar Abrego Garcia, l’uomo rimpatriato e incarcerato in una prigione di El Salvador senza accuse a suo carico. Inizialmente i legali dell’amministrazione hanno ammesso di avere commesso un errore – ormai irrimediabile – ma poi la Casa Bianca ha bruscamente licenziato o messo in aspettativa i funz...
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