Articolo tratto dal numero di Tempi in edicola (vai alla pagina degli abbonamenti) – Zander Wedderburn. Nacque il 9 maggio 1935. Nacque a Edimburgo da un magistrato e una casalinga. Nel 1959 si laureò in psicologia a Oxford. In servizio come psicologo, prima nella marina militare e poi presso una grande acciaieria del Northamptonshire, registrò numerosi casi di disagio attribuibili all’organizzazione del lavoro. Docente universitario, attinse a quella esperienza per ragionare su tempi e metodi e soprattutto sulla questione dei turni di lavoro.
Erano, nel Regno Unito, gli ultimi anni Cinquanta, i primi anni Sessanta: gli anni dei giovani arrabbiati di John Osborne, dei film desolati tratti dai racconti d’ambiente proletario di Alan Sillitoe, come Sabato sera, domenica mattina; gli anni del proletario Andy Capp, l’eroe delle strip che al lavoro non concedeva neppure un attimo del suo prezioso tempo, ripartito tra lunghi sonnellini sul divano di casa, l’utilizzo integrale del tempo di apertura dei pub, il prelievo furtivo di spiccioli per la birra dalla borsetta dell’industriosa moglie Flo, e altri impegni come le gare di piccioni viaggiatori e di freccette. Che quota di responsabilità in tanto disagio avrà avuto la turnazione su base settimanale: una settimana il primo turno, la successiva il secondo turno e la terza il turno di notte?
Negli anni dell’industria pesante imperante, dei suoi vantaggi e dei suoi inconvenienti, le considerazioni del professor Wedderburn avviarono un dibattito aspro e internazionale. La sua proposta era: due giorni di primo turno, due giorni di secondo turno, due giorni di turno di notte seguiti da tre giorni di riposo.
In Italia le sue idee suscitarono interesse, almeno presso la fondazione Olivetti di Ivrea, che si ispirava alle teorie e agli esperimenti anglosassoni del neocapitalismo per immaginare una forma di organizzazione del lavoro che favorisse insieme produttività e benessere materiale e mentale dei lavoratori. Poi, tempi, clima culturale e fortune dell’industria mutarono.
Il professore emerito Zander Wedderburn è morto venerdì 27 febbraio.
Aloysius Lucky Gordon. Nacque il 5 luglio 1931. Nacque a Kingston, in Giamaica. La madre, cuoca, lo chiamò Lucky, fortunato, perché quello stesso 5 luglio vinse una piccola somma a una lotteria. Lucky crebbe e lavoricchiò nel porto di Kingston negli anni in cui si affermava la cultura rasta.
Nel 1948 riuscì a infilarsi su un mercantile per mettere piede in Scozia. Sarebbe stato espulso se non avesse accettato di lavorare in miniera. Pochi giorni di polvere di carbone e scomparve. A Londra, a Notting Hill, fu cuoco e cantante jazz, specializzato in spaccate in gioiellerie. Entrò e uscì dal carcere, per una varietà di reati, preferibilmente violenti. Al Rio Café di Notting Hill controllava lo spaccio di marijuana. Passò per lo shopping Christine Keeler, modella giovane e avvenente, accompagnata da un osteopata di grido di nome Stephen Ward e da un amante, un certo John Profumo, figlio di barone e segretario di Stato per la guerra nel governo tory di Harold Macmillan. La Keeler aveva qualche altro amante, tra i quali si contava un Yevgeny Ivanov, casualmente attaché navale all’ambasciata sovietica. Gordon si unì al drappello con ambizioni egemoniche.
Lo scandalo scoppiò quando un collega di malavita, geloso di Gordon, tentò di entrare a colpi di pistola nell’appartamento di Ward, dove si trovava la Keeler. Uscì il nome di Profumo, gentiluomo ed eroe dello sbarco in Normandia. Macmillan si dimise. Il successore, sir Alec Douglas-Home, indisse elezioni. I conservatori furono battuti: cominciò l’era dei laburisti e di Harold Wilson. La Keeler finì in prigione per avere diffamato Gordon, Ward si uccise, Profumo si riabilitò con opere caritatevoli.
Gordon scoprì che un produttore giamaicano aveva pubblicato un album sull’affare Profumo. Tentò inutilmente di estorcergli denaro, ottenne solo un posto di cuoco e di factotum nello studio di registrazione di Notting Hill.
Quando nel 1977 decise di trasfersi a Londra, Bob Marley trovò appropriato assumere Gordon come cuoco.
Lucky è morto mercoledì 15 marzo.