La peggiore crisi umanitaria del mondo è in Yemen. Grazie all’Arabia Saudita

Di Redazione
25 Settembre 2018
Per l'Onu, a oltre tre anni dall'invasione saudita, la realtà del territorio si è «degradata in maniera allarmante» e presto sarà impossibile evitare la carestia in tutto il paese
epa05842816 A Yemeni boy and women carry recyclable items at a garbage dump on the outskirts of Sanaa, Yemen, 11 March 2017. According to reports, hundreds of thousands of people in Yemen are starving and in desperate need of aid due to a two-year violent conflict between the Saudi-backed Yemeni government and the Houthi rebels, forcing many families to take their children out of school and send them to work. EPA/YAHYA ARHAB

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tratto dall’Osservatore Romano – Lo Yemen sta vivendo la peggiore crisi umanitaria che si registra nel mondo da qualche anno. La causa sono anni di combattimenti intensi sul territorio, che hanno distrutto le infrastrutture, devastato i servizi pubblici, costretto a migrare milioni di persone e provocato una delle più vaste epidemie di colera.

[pubblicita_articolo allineam=”destra”] «La situazione umanitaria nello Yemen è buia e stiamo perdendo la lotta contro la carestia», ha dichiarato Mark Lowcock, segretario generale aggiunto agli affari umanitari e coordinatore dei soccorsi d’urgenza delle Nazioni Unite nel corso di una riunione del consiglio di sicurezza. La realtà del territorio, ha aggiunto, si è «degradata in maniera allarmante nel corso delle ultime settimane», tanto che si teme l’avvicinarsi del punto di svolta oltre il quale sarà impossibile evitare la carestia in tutto il paese, con un conseguente massiccio numero di vittime. Inoltre, l’economia è definitivamente crollata in un paese già definito dall’Onu tra i più poveri al mondo.

Sono oltre 18 milioni le persone, la maggior parte bambini, che vivono nella più totale insicurezza alimentare. «E di queste — ha aggiunto il rappresentante dell’Onu — almeno 8 milioni si chiedono quotidianamente dove potranno trovare il loro prossimo pasto». Lowcock ha anche sottolineato come molti paesi si siano mobilitati in favore dello Yemen, soprattutto Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Stati Uniti e anche l’Europa, per un totale di 2,6 miliardi di dollari raccolti. Ma l’ulteriore peggioramento dell’economia, con la svalutazione in un solo mese del 30 per cento della moneta yemenita, e l’intensificarsi dei combattimenti rischiano di bloccare la rete degli approvvigionamenti e delle operazioni di soccorso.

Lowcock ha dunque insistito affinché tutte le parti sul terreno si impegnino a rispettare la protezione delle infrastrutture civili e a facilitare l’arrivo degli aiuti ai più bisognosi. Il diplomatico ha infine sollecitato la realizzazione di un ponte aereo di sgombero dei feriti e degli affamati allo stremo che non possono essere curati nel paese.

Foto Ansa

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