«Xi Jinping vuole essere il nuovo imperatore, il nuovo Mao Zedong. Credo che verrà rieletto e che tenterà di conquistare Taiwan per entrare nella storia». Zhou Fengsuo non ha dubbi: il Congresso del Partito comunista cinese che si apre oggi non riserverà sorprese rispetto alle aspettative della vigilia. Confermerà Xi all'apice del potere per la terza volta, rompendo con la consolidata tradizione della leadership collettiva, che prevede un massimo di due mandati per il leader di turno. Sarebbe una svolta epocale per il Partito e un'evoluzione del regime comunista gravida di conseguenze per la Cina e per il mondo intero. Zhou, uno dei leader degli studenti in Piazza Tienanmen nel 1989, è stato costretto all'esilio negli Stati Uniti dopo il massacro del 4 giugno e dopo essere stato indicato come «nemico pubblico numero 5» della dittatura. In un'intervista a Tempi, spiega come Xi è riuscito a dominare il Partito, facendo il lavaggio del cervello alle persone e costruendo «una dit...
Contenuto riservato agli abbonati: abbonati per accedere.
Già abbonato? Accedi con le tue credenziali: