Vasilij Grossman è tornato a casa sull’asse Mosca-Torino
Tra i circa 40 interventi di esperti da tutto il mondo, molti sono stati ad opera di professori provenienti dalle più importanti università russe. Dall’insieme delle relazioni è emerso innanzitutto il riconoscimento del ruolo decisivo di Grossman nella letteratura russa – ruolo sostenuto e sistematizzato da Vittorio Strada -, della classicità delle questioni che l’autore di Vita e destino pone al mondo e in particolare dell’importanza dei temi grossmaniani per la situazione attuale, in particolare per quanto riguarda la Russia.
Gli interventi di Oleg Budnickij (della prestigiosa High School of Economics di Mosca) e di Irina Scherbakova (della fondazione Memorial fondata da Sacharov), hanno messo ben in luce il nucleo dell’attualità dell’autore russo. Sia come reporter di guerra per il giornale dell’Armata Rossa, sia come autore del grande romanzo dedicato alla battaglia di Stalingrado, Grossman si situa in uno svincolo necessario per interpretare la storia russa. Nella versione del potere sovietico post-bellico così come per l’attuale potere espresso da Putin, la Seconda guerra mondiale è “Grande guerra patriottica”, la guerra che giustifica l’esistenza di un forte stato nazionale, e che può persino giustificarne ideologia e violenza. L’intervento di Irina Scherbakova ha illuminato, sotto questo aspetto, il motivo per cui Grossman abbia dovuto aspettare un gruppo di appassionati italiani per tornare a casa. Grossman che scrive contro l’ideologia da cui tutti siamo tentati, e contro quella dello Stato in particolare, non poteva e non può essere tanto gradito a nessun tipo di potere autoritario.
L’edizione critica dei taccuini di guerra è uno dei compiti che il Centro Studi Vasilij Grossman, sempre più “cuore” mondiale degli studi specialistici, ha assunto per i prossimi anni, se i finanziamenti che devono garantire una simile eccellenza italiana non verranno meno.
Il convegno moscovita è anche stato teatro di un grande avvenimento che non può non appassionare tutti gli amanti di Grossman e della sua avventura umana: la direttrice del RGALI (il più importante archivio letterario della Federazione Russa), dott.ssa Tatiana Garjaeva, ha presentato la più importante acquisizione del fondo Grossman, giunta solo pochi mesi fa dalle segrete della Lubjanka, sede dell’FSB (ex KGB). A distanza di più di cinquant’anni, il celebre manoscritto di Vita e destino sequestrato a Grossman il 14 febbraio 1961 è finalmente stato rinvenuto e sarà presto disponibile agli studiosi. La minuta grafia di Grossman, le sue numerosissime cancellature, le annotazioni e le sottolineature dovranno essere oggetto di un lungo studio e ci vorranno molti anni per avere un’edizione critica di Vita e destino.
Vasilij Grossman è tornato a casa, e su questo nuovo asse Torino-Mosca, virtualmente e fisicamente, giocherà il suo ruolo decisivo di vita e di memoria, contro il destino uniforme dell’ideologia, di Stato e di ogni uomo.
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