Le classi dirigenti di gran parte dei nostri paesi non meritano molta solidarietà (sono la causa della crisi, non certo la soluzione), ma l’Occidente non è riducibile alla visione delle sue élite
Siamo alla vigilia di un nuovo Sessantotto? Quanto sta accadendo nelle università americane con le dimostrazioni pro Palestina degli studenti, supportati da molti docenti e da una parte importante della politica, può prefigurare una nuova stagione di odio antioccidentale come quella che iniziò negli anni Sessanta? Secondo quanto ha scritto Federico Rampini sul Corriere della Sera del 28 aprile, la risposta è sì.
Tutto comincia nelle università americane
Allora come oggi tutto cominciò nelle università americane: i giovani “figli di papà” si scontrarono con i figli dei più poveri, come notò uno scrittore comunista come Pier Paolo Pasolini. Allora come oggi fu una guerra l’occasione del contagio rivoluzionario, il Vietnam dei vietcong e del Nord comunista come oggi Gaza. Lo scrittore italiano, che vive a New York, da anni ha cominciato un percorso critico anche verso le sue simpatie giovanili per il socialcomunismo e ora denuncia sistematicamente...