«Unioni civili? Pisapia manca di rispetto al Papa e a tutti i cattolici»

Di Benedetta Frigerio
01 Giugno 2012
Pisapia vuole il registro delle unioni civili e lo annuncia alle porte della visita del Papa a Milano. Il presidente della Costituente di Centro, Savino Pezzotta a tempi.it: «Manca di rispetto ai cattolici».

«Anche solo per rispetto dell’opinione di milioni di cattolici sarebbe stato meglio che Pisapia si fosse astenuto dal rilanciare il registro delle unioni civili. Non poteva aspettare qualche giorno?», si chiede il presidente della Costituente di Centro, Savino Pezzotta, come riporta il Corriere della Sera riferendosi alla proposta del sindaco di Milano, fatta proprio alle porte della visita del Papa. E a tempi.it aggiunge: «Il sindaco di Milano ha sfruttato un evento mediatico come la Giornata mondiale della famiglia».

Perché avrebbe dovuto attendere la fine della visita del Papa?

Perché così ha mancato di rispetto al Papa e a chi la pensa diversamente da lui. Io non sono d’accordo in generale sul registro delle coppie di fatto, ma se proprio voleva parlarne, poteva aspettare la fine della Giornata mondiale della famiglie.

Milano ha davvero bisogno di questo registro? Negli altri Comuni dove l’hanno istituito non si è iscritto quasi nessuno.
Che ci siano coppie di fatto omosessuali o eterosessuali è una realtà con cui bisogna fare i conti. Non so come sia andata negli altri Comuni e perché si siano registrate poche persone. Ma al di là dei numeri queste unioni esistono e chi le vive ha dei diritti personali che vanno tutelati. Non con il registro ma con una legge parlamentare.

Riconoscere le unioni di fatto avrebbe conseguenze sociali?
Prima di riconoscere dei diritti bisogna certamente distinguere tra coppie omosessuali ed eterosessuali. Ma fermo restando che il matrimonio è solo quello tra uomo e donna, garantito dalla Costituzione italiana, non posso ignorare le altre forme di convivenza.

A volte sembra che i legislatori pensino più alle unioni di fatto che alle famiglie, nonostante le seconde siano molto più numerose delle prime.
È vero che il fenomeno delle unioni civili è meno diffuso di quanto se ne parli, in questo senso la campagna di stampa è faziosa. Penso anche però che chi crede nella famiglia, debba parlare e fare di più: c’è bisogno di leggi a favore della famiglia ma ancora di più serve un progetto educativo sostenuto da chi crede nella famiglia.

@frigeriobenedet

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15 commenti

  1. karm2807

    e’ triste che non si voglia capire, che si ragioni solo proiettando il proprio credo su tutto e tutti. Ed è fastidioso quel senso di compatimento che trasmette il “non sai cosa ti perdi”. Mi dispiace, ma continui a stare su un piedistallo.

    1. vic

      ognuno con la propria vita proietta il proprio credo su tutto e tutti, anche il non credere è una proiezione di sé. Io sarò sul mio piedistallo perché ti ho spiegato le mie ragioni ma tu sei sul tuo e giudichi il mio arrogante, ma ancora non hai spiegato in che cosa sia la diversità in cui credi, mi interessa prova a dirla
      vic

      1. karm2807

        Quello che credo o non credo non è rilevante, e ti chiedo scusa se sono parso arrogante a mia volta.

        Tu hai delle convizioni che io non condivido totalmente ma rispetto il fatto che tu le abbia e viva secondo quelle convinzioni, quello che non accetto è che vengano applicate a me o che io venga giudicato sulla base delle stesse. Viviamo in una società dove si devono trovare delle regole di convivenza che devono soddisfare i bisogni di tutti, anche di chi non crede nelle tue stesse cose.
        E’ per questo che ho distinto fra matrimonio civile e matrimonio religioso, che sono cose diverse: mentre l’uno (quello religioso) può essere cambiato solo secondo le regole della religione, il matrimonio civile è soggetto ad altre regole. Già oggi ci sono regole diverse: il divorzio civile non ha impatto sul matrimonio religioso come è giusto che sia. D’altra parte, il fatto che la legge italiana ammetta il divorzio, non obbliga a divorziare: per un cattolico il matrimonio resta comunque indissolubile (o quasi).

        Dopodichè, riprendo il mio punto di vista, detto precedentemente: ci sono delle unioni che devono poter godere dei diritti che oggi vengono riconosciuti solo con il matrimonio (in senso civilistico). Il problema non sta nel nome, ma non si vuole chiamarle matrimonio ? Va bene, diamogli un altro nome. Andrebbero riconosciute e regolate “civilmente”. Io non ho paura di ciò. non credo che ciò significhi “la fine della società”. Chiaramente il problema non è per le coppie eterosessuali, per le quali nulla vieta il ricorrere al matrimonio civile.

        1. vic

          vivere le proprie convinzioni e rendere pubbliche le proprie idee al riguardo non è un giudizio, forse ti senti giudicato da queste convinzioni perché tuo malgrado le paragoni implicitamente alle tue, ma veramente nessuno ti giudica.
          Veniamo all’unione di coppie di persone, penso volessi indicare coppie uomo uomo, donna donna, esse già liberamente esistono e si esprimono e forse andrebbero fissate anche per loro diritti e doveri, ma non sono confrontabili con la famiglia uomo donna figli,
          Diventa una pretesa di queste copie a dirsi uguali a quella uomo donna, perché è proprio la realtà che ne esprime la diversità.
          La coppia uomo donna nell’espressione del loro amore sono generativi il frutto del loro amore diventa un’altra persona un figlio.
          Le coppie uomo uomo o donna donna non possono generare, il loro amore è sterile, però poi pretendono attraverso tecniche o intervento di altri di avere un figlio da allevare, tutto ciò è distorto
          Certo poi si può dire che questo non è vero, tante volte l’uomo non riconosce la realtà non la vuol vedere e pensa che l’affermazione delle proprie idee sia la realtà, ma non è così
          ti saluto vic

          1. karm2807

            Mi piace che tu dica: “forse andrebbero fissate anche per loro diritti e doveri”, perchè è ciò che manca oggi.

            Sul resto avrei qualcosa da eccepire, più che altro sul modo in cui vengono espressi certi concetti. E va tenuto conto che al di là di tutto è pur sempre possible che, grazie ai casi della vita, un figlio venga allevato da una coppia omosessuale. Che questo sia un “male” in assoluto io non sono d’accordo, così come non è un “bene” in assoluto che un figlio sia allevato da una coppia eterosessuale. Certo poi si può dire che questo non è vero, tante volte l’uomo non riconosce la realtà non la vuol vedere e pensa che l’affermazione delle proprie idee sia la realtà, ma non è così

            ti saluto anch’io

  2. karm2807

    1. Nessuno chiede di modificare il “matrimonio cristiano”, o vi chiede di modificare il vostro credo. Il “matrimonio civile” è un altra cosa. Non potete offendervi se qualcuno lo vuole modificare
    2. Scendete dal piedistallo, non avete “qualcosa di più”, avete “qualcosa di diverso”. E non dovete scandalizzarvi o offendervi se qualcuno non la pensa come voi

    1. vic

      in che cosa è diverso il matrimonio civile, è sempre tra uomo e donna in cosa sta la diversità? per il cristiano il matrimonio è un sacramento cioè la modalità misteriosa in cui dio opera in aiuto della copia perché mantenga fede all’amore e all’unità fra i due per sempre, per aiutarci a superare le nostre fragilità . A me sembra una diversità profonda perché nel matrimonio cristiano opera dio stesso. quest’opera di Dio è un qualcosa di più non è solo diverso.
      Nessuno di noi è sul piedistallo, non risento per nulla offeso dal fatto che tu forse ti infastidisci per questa diversità. Per il bene che ti voglio posso dirti solo non sai cosa ti perdi, ho più di quarant’anni di matrimonio!!

  3. sergio casesi

    E’ il Papa che manca di rispetto a me tutte le volte che dice che le coppie non sposate hanno qualcosa in meno. Sono i cattolici che mi offendono ogni volta che parlano in questa maniera di chi si ama. L’amore non deve essere dichiarato se uno non vuole. Chi sono i cattolici per dovermi obbligare a una cosa del genere? Lo volete capire che vogliamo vivere in un paese libero?

    1. vic

      Ma chi ti obbliga, l’affermazione di una verità sul rapporto uomo donna nel matrimonio cristiano si realizza in esso l’aiuto diretto di dio per il suo crescere e la sua indissolubilità per sempre.
      tu non vuoi questo non credi in questo è evidente che hai qualcosa in meno, non ti scandalizzare se per noi credenti è così. Per te non lo è ma non ci puoi impedire di dirlo.
      Tu stai bene così per ora, va bene nessuno ti ha rimproverato, ma non puoi chiederci di non affermare ciò in cui crediamo o no!

  4. karm2807

    a casa mia i doveri vanno con i diritti

  5. jp

    Qui si parla sempre di diritti, ma i doveri?

  6. Gerolamo

    Pezzotta, sei come Pisapia: “Che ci siano coppie di fatto omosessuali o eterosessuali è una realtà con cui bisogna fare i conti. …con una legge parlamentare”.

  7. karm2807

    Ma assolutamente no ! Non c’è alcuna mancanza di rispetto: semmai è il caso che il mondo cattolico i renda conto che ci sono persone che la pensano in maniera diversa.

    1. Gerolamo

      Vuoi i diritti che derivano dal matrimonio senza matrimonio?

      1. karm2807

        Ma, io veramente ho risposto solo all’affermazione sulla mancaza di rispetto. Poi, se vogliamo estendere il discorso…. non so cosa tu intenda “senza matrimonio”. Dal mio punto di vista ci sono delle unioni che devono poter godere dei diritti che oggi vengono riconosciuti solo con il matrimonio. Poi chiamatele come vi pare, coppie di fatto, unioni, matrimonio. Andrebbero riconosciute e regolate, punto.
        Questo non a smontare nessuna famiglia, ne tantomeno l’idea di famiglia cattolica.

        Ma è fiato sprecato ….

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