
Un saggio per non arrendersi alla bolsa retorica della famiglia in crisi

Articolo tratto dal numero di luglio 2020 di Tempi. Questo contenuto è riservato agli abbonati: grazie al tuo abbonamento puoi scegliere se sfogliare la versione digitale del mensile o accedere online ai singoli contenuti del numero.
“La famiglia è in crisi”, si dice. Ma cosa significa? Bisogna sempre rifuggire la retorica, anche quella catastrofista che impedisce di scorgere nella realtà segnali positivi e sorprendenti. È quello che si propone di fare questo quaderno, opera del Centro di Ateneo Studi e Ricerche sulla Famiglia Le nuove dinamiche partecipative delle famiglie in Italia e in Europa, di Sara Mazzucchelli, Sara Nanetti e Anna Scisci, con introduzione di Giovanna Rossi. Il saggio intreccia due studi: la prima ricerca ha osservato la realtà delle associazioni familiari in Europa, a partire da due fondamentali interrogativi, il primo volto ad individuare le configurazioni di carattere familiare presenti in ambito europeo, il secondo diretto a cogliere i tratti culturali e i codici operativi di tali realtà. E così emerge che esiste una nuova forma di cittadinanza che riguarda sia la famiglia, sia gli attori associativi, non più istituzionale, ma societaria. Nella seconda parte del volume sono illustrati i risultati di un’indagine che ha riguardato il Comitato “Difendiamo i nostri Figli” (divenuto associazione nel 2019) e le associazioni/movimenti che collaborano con questo e sono impegnati nella difesa della famiglia naturale e della libertà educativa e nel contrasto all’ideologia gender.
0 commenti
Non ci sono ancora commenti.
I commenti sono aperti solo per gli utenti registrati. Abbonati subito per commentare!