Un saggio per non arrendersi alla bolsa retorica della famiglia in crisi

Di Redazione
16 Luglio 2020
Esiste una nuova forma di cittadinanza che riguarda sia la famiglia, sia gli attori associativi, non più istituzionale, ma societaria

Articolo tratto dal numero di luglio 2020 di Tempi. Questo contenuto è riservato agli abbonati: grazie al tuo abbonamento puoi scegliere se sfogliare la versione digitale del mensile o accedere online ai singoli contenuti del numero.

“La famiglia è in crisi”, si dice. Ma cosa significa? Bisogna sempre rifuggire la retorica, anche quella catastrofista che impedisce di scorgere nella realtà segnali positivi e sorprendenti. È quello che si propone di fare questo quaderno, opera del Centro di Ateneo Studi e Ricerche sulla Famiglia Le nuove dinamiche partecipative delle famiglie in Italia e in Europa, di Sara Mazzucchelli, Sara Nanetti e Anna Scisci, con introduzione di Giovanna Rossi. Il saggio intreccia due studi: la prima ricerca ha osservato la realtà delle associazioni familiari in Europa, a partire da due fondamentali interrogativi, il primo volto ad individuare le configurazioni di carattere familiare presenti in ambito europeo, il secondo diretto a cogliere i tratti culturali e i codici operativi di tali realtà. E così emerge che esiste una nuova forma di cittadinanza che riguarda sia la famiglia, sia gli attori associativi, non più istituzionale, ma societaria. Nella seconda parte del volume sono illustrati i risultati di un’indagine che ha riguardato il Comitato “Difendiamo i nostri Figli” (divenuto associazione nel 2019) e le associazioni/movimenti che collaborano con questo e sono impegnati nella difesa della famiglia naturale e della libertà educativa e nel contrasto all’ideologia gender.

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