Un giallo milanese per entrare “nella mente del Pci”

Di Redazione
21 Febbraio 2016
L'esordio narrativo di Lodovico Festa è la storia di un delitto che rivela "dall'interno" un pezzo di verità sul potere e il contropotere nell'Italia anni Settanta

lodovico-festa-la-provvidenza-rossa-copertinaUn viaggio nella vita quotidiana del Partito comunista milanese degli anni Settanta. Si intitola La provvidenza rossa (Sellerio editore, 15 euro) ed è l’esordio narrativo di Lodovico Festa, giornalista e scrittore, tra i fondatori del Foglio e collaboratore di Tempi. Ma soprattutto dirigente del Pci milanese.

Autunno 1977, zona Sempione. Una sventagliata di mitra ha ucciso una giovane fioraia. Accanto al corpo, nel chiosco di via Procaccini, una copia dell’Unità, perché Bruna Calchi, la vittima, era iscritta al Pci, dirigente della sezione e del circolo Arci, dove si occupava di teatro e diritti gay. L’inchiesta è affidata a un giovane funzionario, moderno e progressista ma capace di stare al mondo; e subito incorre in un primo mistero: l’arma del crimine, una Maschinenpistole in uso alla Wehrmacht.

Contemporaneamente, «per evitare eventuali provocazioni e trappole», muove la controinchiesta del Pci. Se ne occupa il vecchio Peppe Dondi con il suo vice ingegner Cavenaghi. Peppe, un ferreo partigiano di quelli che hanno attraversato guerre civili e clandestinità, ingaggia con la polizia una corsa volta a scoprire prima la verità per occultarne un’altra.

L’autore, in quegli anni dirigente comunista, sceglie nella prosa lo stile narrativo di un ex funzionario di partito che, a decenni di distanza, si confessa. Un romanzo in cui sono stati inventati il crimine che scatena la vicenda, la trama, la soluzione finale, e i protagonisti; ma dove c’è pure un pezzo importante di memoria, che forse sarebbe difficile riportare con la stessa evidenza in un saggio di storia.

Leggere La provvidenza rossa significa perciò capire un po’ di più cosa fu il Pci, come funzionava la mente di dirigenti e militanti, come si muoveva l’invisibile macchina del potere e del contropotere.

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