Un codicillo del decreto scuola introduce la rieducazione degli insegnanti e la teoria del gender in classe
Il decreto scuola approvato alla Camera, di cui abbiamo già sottolineato i lati oscuri sul tema della parità scolastica, prevede anche corsi di formazione e aggiornamento per insegnanti per migliorare, tra le altre, anche le competenze relative «all’educazione all’affettività, al rispetto delle diversità e delle pari opportunità di genere e al superamento degli stereotipi di genere».
LOTTA AGLI STEREOTIPI. Come riporta Avvenire, oggi comincia l’iter del decreto al Senato ed è «una corsa contro il tempo» visto che scade l’11 novembre. Nel decreto, la lettera “d” del comma 1 dell’articolo 16 prevedeva secondo la formulazione di Pd, Sel e grillini che la formazione avesse come oggetto il «gender». Il riferimento al gender prevedeva la sua diffusione non soltanto nella formazione dei docenti ma anche in tutti gli ambiti dell’educazione scolastica. Dopo le modifiche il testo è stato attenuato ma si parla ancora di «genere» ed è rimasto il riferimento agli «stereotipi» nella formazione degli insegnanti.
VIETATO PARLARE DELLA FAMIGLIA. Secondo Avvenire, «è molto elevato il rischio che un professore, che in classe voglia parlare di famiglia – intesa come società naturale composta da un uomo, una donna e dai loro figli – sia “accusato” di non rispettare le diversità di genere, di riproporre degli stereotipi e quindi obbligato ad “aggiornarsi”. (…) Per come è stata ideologicamente impostata, la stessa legge contro l’omofobia, combinata con questa parte del decreto scuola, avrebbe effetti devastanti sull’educazione dei ragazzi e, di fatto, bandirebbe la famiglia “tradizionale” dalla scuola. Sarebbe persino vietato parlarne».
Articoli correlati
17 commenti
I commenti sono chiusi.
I commenti sono aperti solo per gli utenti registrati. Abbonati subito per commentare!
società di psicolabili… questi sono i danni causati dalla propaganda omosessuale e femminista; la massima espressione del degrado umano
per fortuna che dicono che col gender (ma quanto mi fa ridere questa parola!) ci si nasce. solo che nel caso non ci sarebbe bisogno di dirlo a forza ai bambini, dato che se ognuno ci nascesse poi se ne renderebbe conto. e invece iniziano a rompere i … anche ai bambini. dopo certo che il gender nasce… nella testa ma dopo che ti hanno fatto due … così.
la cosa di cui parla l’articolo mostra come la teoria del gender può essere fatta valere solo bombardando mentalmente la gente sin dalla più tenera età, dato che è sbagliata e la gente adulta può sempre svegliarsi mentre da bambino se ti hanno rimbambito poi è più dura svegliarsi, capire qualcosa. non siamo al livello della culla ma credo che qui valga il detto “la mano sulla culla è la mano che governa il mondo”.
mike, potresti riscrivere il tuo pezzo che non si capisce un’acca? genitori finchè siete in tempo ribellatevi!
Insegno religione cattolica in una scuola superiore e sono MOLTO preoccupata: come pensano che si possa conciliare la posizione del Magistero, che da sempre io cerco di far comprendere ai miei studenti in maniera non superficiale (come spesso accade) con questa cosa qua?
non voglio certo farti scendere il morale ma per te la vedo molto dura. in bocca al lupo, ci vuole proprio (anche perché, e qui ti confesso una mia opinione personale, ho l’impressione che il mondo scolastico sia non poco caratterizzato da insegnanti omosessuali, specie donne, che quindi ben volentieri vedono la teoria del gender nelle scuole. forse anche per questo la scuola è stata vista come luogo di diffusione della teoria gender. o forse anche questo fa parte di una strategia che risale a qualche decennio fa; in pratica molti degli omosessuali adulti da giovani hanno ricevuto dritte, si sono laureati e poi hanno occupato posizioni di prestigio nella società, compresa la scuola, aspettando il momento opportuno; da noi però gli è andata male poiché FI/PDL ha ritardato la cosa ed ancora un pò lo fa. diciamo che per vie traverse ed in qualche caso non traverse ho iniziato a pensarla così).
la realtà non conta, quello che sento conta… STAMATTINA HO VISTO UN MURATORE CHE IMPASTAVA IL CEMENTO CON UNA LAVATRICE….(all’inizio ero un po’ confuso, poi mi sono dato una spiegazione:” in fondo è un buco che gira come una betoniera!)
Diciamo insieme no all’ideologia del gender: ci danneggia tutti.
diciamo. siiiiii
Signora (signor?) Beatrice, mai pseudonimo fu meno azzeccato del suo.
Si ridesti dai suoi sogni fumosi e legga quest’altro articolo
https://www.tempi.it/blog/gli-scritti-di-solzenicyn-ci-destarono-dal-sonno-rivelandoci-una-realta-piu-orribile-di-quanto-osassimo-immaginare#.UnjoORwpT4Y
Ecco quello che ci aspetta se questa follia va avanti. E stia attenta/o: la storia ci insegna che sotto i regimi totalitari non basta essere d’accordo col regime per salvarsi dall’esserne stritolati.
No, Beatrice, dobbiamo dire NO al gender.
NO NO NO.
nooooooo