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Ue alle cozze, ora finanziare spettacolini drag si chiama Erasmus

Di Caterina Giojelli
29 Agosto 2024
Altro che “ossessione” di Fdi, DragTivism era già finito nel mirino del relatore del programma in quota Ppe dopo gli striptease di Barcellona. Ecco come vengono usati i fondi europei per arruolare attivisti minorenni
La drag queen Pitita, responsabile di seggio a Barcellona per le elezioni del Parlamento europeo, 9 giugno 2024 (foto Ansa)
La drag queen Pitita, responsabile di seggio a Barcellona per le elezioni del Parlamento europeo, 9 giugno 2024 (foto Ansa)

Una “fissa” dei meloniani? Una “Caccia alle streghe Lgbt”? “Complottismo”? Per i giornali mainstream, e ovviamente per Riccardo Magi, c’è della patologia nel contestare l’assegnazione di 35.730 euro al progetto DragTivism Jr: una trovata del programma Erasmus+ per finanziare con soldi pubblici un campo estivo per 30 ragazzini tra i 14 e i 17 anni a Girona, in Spagna, dove trascorrere una decina di giorni con competentissime Drag Queen che insegneranno loro a «sfidare lo spettro di genere». Una «vera e propria ossessione» - tuona il segretario di Più Europa - di Fratelli d’Italia per il woke e l’ideologia gender che, sentenzia Open, parlando di “crociata di Fdi”, «non esiste».

Prova ne sarebbe la lunghissima supercazzola pubblicata dalla pagina di Erasmus+ per dettagliare gli obiettivi di DragTivism Jr: tutto un “esplorare il genere”, “la propria identità”, i “nostri alter-ego possibili”, “promuovere”, “realizzare”, “celebrare la cultura Lgbti+”, i diritti Lgbti+, l’attivis...

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