Il governo ucraino ad interim ha lanciato stamattina un’offensiva armata per riprendere la città orientale di Slovyansk, tra quelle dove i separatisti filorussi hanno occupato il municipio e i principali uffici governativi senza incontrare grandi resistenze.
ELICOTTERI ABBATTUTI. Secondo quanto dichiarato su Facebook dal ministro degli Interni ad interim Arsen Avakov, l’assalto alla città è cominciato alle 4.30 di mattina, con le forze speciali di terra e quelle aeree. Secondo il sindaco autoproclamato di Slovyansk, Vyachislav Ponomaryov, i suoi uomini hanno abbattuto due elicotteri che stavano sparando missili in città. Uno dei piloti è morto, l’altro è stato catturato.
TRE MORTI. Le notizie che si sono diffuse in queste ore non hanno immediate conferme da immagini di alcun tipo, salvo qualche servizio delle televisioni russe. Entrambe le parti però parlano di «vittime» e di «scontro armato»: secondo il ministero della Difesa ucraino, sono stati uccisi due soldati, due elicotteri sono stati abbattuti e un altro danneggiato. Un’altra vittima si conterebbe tra le fila dei separatisti, secondo fonti russe.
CONFUSIONE. La città di Slovyansk non è più sotto il controllo delle autorità ucraine da due settimane. Da una settimana, i separatisti trattengono il team di osservatori dell’Osce. La stessa situazione confusa regna anche in altre città dell’Ucraina, come Donetsk, sotto il controllo dei filorussi, dove sarebbero stati distribuiti volantini antisemiti.
SANZIONI. Pochi giorni fa, gli Stati Uniti hanno alzato il livello di scontro con la Russia portando le sanzioni al cosiddetto “livello 3”, colpendo sette funzionari russi, tra cui il numero uno del colosso energetico Rosneft, Igor Sechin, e diciassette imprese legate al presidente Vladimir Putin e al Governo.