Ucraina, scontri tra governo e separatisti: morte tre persone e abbattuti due elicotteri a Slovyansk

Di Redazione
02 Maggio 2014
Le notizie degli scontri sono confuse e non ci sono immagini a confermare le parole delle parti in guerra nella città conquistata dai separatisti dove sono trattenuti gli osservatori dell'Osce

#487627583 / gettyimages.com

Il governo ucraino ad interim ha lanciato stamattina un’offensiva armata per riprendere la città orientale di Slovyansk, tra quelle dove i separatisti filorussi hanno occupato il municipio e i principali uffici governativi senza incontrare grandi resistenze.

ELICOTTERI ABBATTUTI. Secondo quanto dichiarato su Facebook dal ministro degli Interni ad interim Arsen Avakov, l’assalto alla città è cominciato alle 4.30 di mattina, con le forze speciali di terra e quelle aeree. Secondo il sindaco autoproclamato di Slovyansk, Vyachislav Ponomaryov, i suoi uomini hanno abbattuto due elicotteri che stavano sparando missili in città. Uno dei piloti è morto, l’altro è stato catturato.

TRE MORTI. Le notizie che si sono diffuse in queste ore non hanno immediate conferme da immagini di alcun tipo, salvo qualche servizio delle televisioni russe. Entrambe le parti però parlano di «vittime» e di «scontro armato»: secondo il ministero della Difesa ucraino, sono stati uccisi due soldati, due elicotteri sono stati abbattuti e un altro danneggiato. Un’altra vittima si conterebbe tra le fila dei separatisti, secondo fonti russe.

CONFUSIONE. La città di Slovyansk non è più sotto il controllo delle autorità ucraine da due settimane. Da una settimana, i separatisti trattengono il team di osservatori dell’Osce. La stessa situazione confusa regna anche in altre città dell’Ucraina, come Donetsk, sotto il controllo dei filorussi, dove sarebbero stati distribuiti volantini antisemiti.

SANZIONI. Pochi giorni fa, gli Stati Uniti hanno alzato il livello di scontro con la Russia portando le sanzioni al cosiddetto “livello 3”, colpendo sette funzionari russi, tra cui il numero uno del colosso energetico Rosneft, Igor Sechin, e diciassette imprese legate al presidente Vladimir Putin e al Governo.

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5 commenti

  1. Saverio

    Gli americani saranno anche ricchi di mezzi e di potentissime ramificazioni nel mondo, ma quanto a finezza intellettuale assomigliano a dei gorilla, se è consentito prendere in prestito un’immagine proposta in occasione della crisi siriana da un alto politico russo.
    Hanno destabilizzato con ogni mezzo l’Ucraina: v. Nuland, Soros, Pyatt, servizi di intelligence ed istigatori per eccitare piazza Maidan, a partire da B.H. Levy, specializzato nel preparare il terreno alle rivolte geopolitiche di marchio statunitense; hanno, tramite il governo golpista ucraino, buoni ed interessati rapporti (temporanei) con i nazisti ucraini, senza la cui organizzazioni paramilitari il golpe non poteva riuscire e non potrebbe, probabilmente, perdurare, ecc..

    Se si guarda indietro, a chiunque abbia un minimo di onestà intellettuale apparirà chiaro che gli USA stanno disperatamente tentando, dalla caduta del muro di Berlino in poi, di colonizzare e sottomettere la Russia.
    Un vecchio comunista italiano, Napoleone Colaianni, poco prima di morire avvertiva che il tentativo di sottomettere ed umiliare una terra di grandi tradizioni come la Russia potrebbe avere un costo notevole per l’Occidente.
    Comunque sia, gli americani hanno già platealmente provato a “prendersi” l’Ucraina nel 2004, ma senza riuscirci: si trattò della rivolta colorata del burattinaio G. Soros, attivamente presente, come anticipato, anche in questi mesi in Ucraina ed in piazza Maidan.
    In questi ultimi tempi hanno insistito, ma non avevano però previsto l’ovvietà: ad es. ciò che è avvenuto in Crimea.
    Non avevano (incredibilmente) capito che la situazione sarebbe potuta sfuggir loro di mano molto facilmente.
    Non avevano considerato che l’Ucraina è una nazione per modo di dire e che avrebbero rischiato di perdere l’enorme area russofona ucraina: è vero, i russi di Ucraina erano poco propensi a passare con la Russia in tempo di pace, ma con l’acutizzazione del nazionalismo ucraino (strumento indispensabile in chiave anti-russa) e gli oscuri timori che i golpisti di piazza Maidan hanno suscitato, non sarebbe stato arduo intendere che un simile progetto avrebbe frantumato il Paese: più a favore della Russia (che oltre ad essere lì, ad un passo, ha in Kiev, in il cuore storico del Rus’) che della stessa America.
    Ma siccome da quasi 15 anni la preccupazione più grande dei buoni americani – oggi che non c’è più il muro di Berlino – è quella di installare un (nuovo) muro tecnologico, una selva di missili contro l’Heartland, e siccome l’Ucraina è vitale al fine di chiudere il fronte ad est della cortina missilistica, non badano a spese pur di raggiungere l’obiettivo: danaro del FMI, sussidi UE – soldi nostri – per attrarre ad ovest una fallimentare Ucraina (un Paese-zavorra, diciamolo pure: utile più che altro per installare missili), media occidentali per lo più eccitatissimi contro i russi cattivi, ecc..
    Ma ciò che più colpisce, nei gorilla del Nuovo mondo, è il fatto che non si rendano conto di quanto stupido sia il loro gioco (nucleare): con i missili, osservano i nostri primati, chiudiamo i russi e ci precostituiamo le condizioni di un domino globale indiscusso, oltre a poter sferrare il primo colpo se la politica russa si fa pericolosa.
    Basta trovare un pretesto, anche falso; poi si mette il mondo di fronte al fatto compiuto: l’Irak delle armi di distruzione di massa (inventate di sana pianta) insegna…
    Fatto si è che le dottrine militari sul dominio globale degli USA sono note a chiunque bazzichi anche solo un po’ la geopolitica, al punto che i centri di potere americano le hanno esplicitate più volte: le stesse riviste militari del nostro stesso Paese, ad es., riportano come dato pacifico la dottrina americana del primo colpo contro la Russia.
    E con questi presupposti i russi dovrebbero progressivamente farsi portare di buon grado i missili americani e la NATO sino in casa?
    Il fatto è che illudersi di far passare alla chetichella un gioco così scoperto e devastante è possibile solo se ragioni, appunto, come un gorilla.
    Non come un essere ragionevole.
    http://www.youtube.com/watch?v=mVN79eOAP0E

    1. FT

      Mi permetto Saverio di dissentire in parte.
      I gorilla americani non sono affatto stupidi e secondo me hanno considerato molto bene tutte le azioni, le cause e le controcause.
      E’ l’obiettivo infatti che ti sfugge. Non sono i missili, ma mettere in crisi in tutti i modi l’area euro, ossia l’unica moneta antagonista (o che ha le carte per esserlo) e mettere in crisi in tutti i modi la vera antagonista economica.
      Chi ci ha guadagnato dalla crisi ini Tunisia, Libia e quale obiettivo aveva se non spalancare la pancia europea ad un assalto di poveretti in cerca di liberta? Su questo fronte non sta piu in piedi l’affermazione che lo si e’ fatto per abbattere dei tiranni: la gente di quei luoighi sta oggettivamente peggio di prima, soprattutto per la liberta’.
      Dopo aver destabilizzato l’area sud sono passati all’altro fronte.
      Il problema e’ che i nostri politici, passami il termine, sono veramente mezze zeghe che si sono fatto infinocchiare alla grande (e non so quanto inconsapevolmente).
      Infatti che cavolo ci guadagnera’ mai l’europa da un accordo commerciale con l’Ucraina e che cosa cihanno guadagnato gli ucraini se non dal vedere immediatamente quadruplicato il costo della vita, visto che adesso gli tocca pagare tutto quello che prima la Russia praticamente regalava!?!
      Il secondo problema e’ come si e’ mosso Putin: poteva gestire tutto quanto in modo diplomatico e portarsi a casa mezza Ucraina senza nemmeno muovere un dito. Ha scelto di fare il gioco americano scegliendo una operazione tv-show…
      Risultato: gli americani quasliasi cosa succeda non ci perdono nulla, se invece succede qualsiasi cosa la Russia e l’europa si vedono compromessi i rispettivi contratti economici a danno di tutti e due i soggetti… con un piccolo particolare: la russia puo’ sfogare le proprie importazioni dalla cina (se pur a minor qualita), ma allo stesso tempo non potra’ piu usare le tecnologie europee che fanno funzionare i pochi impianti di produzione efficienti che hanno.
      I gorilla sono gorilla, hai ragione… ma non sono stupidi!

      1. Saverio

        Vedi FT, comprendo la tua lettura, ma francamente temo che la storia dimostrerà sino in fondo la stupidità totale dei gorilla.
        Per ragioni geopolitiche, ci hanno portato sul baratro della III GM con le vicende di Siria, dove spalleggiano gente che crocifigge i cristiani, che passa giornate a freddare gli avversari fatti prigionieri con un colpo alla nuca.
        Si tratta di folli islamici che arrivano in Siria a frotte dal resto del mondo e che sono odiati dagli stessi islamici moderati, non solo sciiti: ho un amico cristiano libanese che di questi temi mi ha più volte parlato o fatto pervenire notizie.
        Rammentando che questo amico era un acerrimo avversario dei siriani, ho detto tutto: si tratta cioè di una persona che non avrebbe alcuna ragione, per la sua storia personale e collettiva (di popolo), di tifare per Assad, come invece sta facendo.
        Torniamo agli USA: per ragioni geopolitiche stanno portando, a distanza di pochi mesi, il mondo sul confine del medesimo baratro con l’Ucraina.
        Per le stesse ragioni geopolitiche, gli statunitensi nel 2008 spinsero il fantoccio di Soros, il premier gerogiano Saakashvili, alla guerra lampo (nel senso che i georgiani finirono sotto in men che non si dica) contro la Russia.
        La Georgia, galvanizzata e sospinta in avanti da USA ed Israele, con cui aveva appena concluso ampie esercitazioni militari, era convinta di prendersi l’Ossezia con un blitz… l’esito lo conosciamo tutti.
        Insomma, per procura o, ove la procura non sia possibile, sempre più sfacciatamente in maniera diretta gli statunitensi stanno facendo il possibile per provocare la III GM.
        Essendo difficile credere che vogliano sic et simpliciter finire bruciati, resto della mia idea: avranno raffinato il linguaggio della persuasione, sapranno incantare i bambini, ma restano gorilla.
        Cioè dei dementi.
        Anni fa conobbi un docente universitario di Whashigton, un cattolico che si stava passando l’estate in Europa, giusto per conoscere da vicino il Vecchio Continente.
        Ebbi l’onore e la fortuna di poter discorrere con lui nel corso di un intera serata.
        Non te la faccio lunga, ma il prof. XXX, (un cognome anglofono al 100%), che parlava un discreto italiano, era entusiasta dell’Italia, del livello medio culturale e logico – sì logico – degli italiani.
        Ed era avvilito dal livello dei suoi connazionali americani.
        Insomma, ciò mi rafforza nel mio convincimento: un gorilla può sviluppare abilità eccezionali per raggiungere un dato scopo, molto settoriale, ma resta un gorilla.
        E se a breve finiremo nella III GM (una settimana, un mese, un anno, un lustro? Non credo di più.) grazie agli americani, come è ragionevole supporre, avremo la prova della totale stupidità di questa gente.
        Se poi l’Europa va a fondo per servilismo nei confronti degli USA, ciò dipende da un accecamento che ha cause profonde, ma che alla fine – stringi, stringi – dà la cifra dell’imbestialimento che affligge pure noi.
        Quando nella smania di avere tutto combatti, semini odio ovunque e bruci ciò che hai in un prevedibilissimo flash nucleare, quando per avere tutto resti con in mano un pugno di cenere, non puoi essere intelligente.
        In The day after, il (verosimilissimo) messaggio del presidente americano dopo la distruzione del Paese da parte dell’URSS, si conclude più o meno così: “Torneremo più forti di prima”.
        Viva i gorilla.

        1. Saverio

          Un doveroso PS: la stupidità non costituisce ovviamente un tratto – mi sembra del tutto pleonastico dirlo, ma a scanso di equivoci lo faccio – degli statunitensi in quanto tali, ma è il frutto di un lunghissimo ottenebramento delle coscienze e, infine, degli intelletti.

          1. Ale

            Saranno anche “gorilla” ma ci hanno colonizzato, siamo una base militare diffusa lungo lo stivale tra sedi presidiate e non..e non c’è da stare allegri perché quando abbaiano che c’è da andare a combattere questa o quella guerra di “pace” i nostri politici, indipendentemente dal colore e tendenza, hanno sempre scodinzolato e ubbidito.

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