«Ucraina, sarà una guerra lunghissima». Lo dice anche Crosetto

Di Redazione
12 Settembre 2023
Il ministro della Difesa: «Difficile che l'uno riesca a sconfiggere l'altro. Si inizi a ragionare su percorsi alternativi»
Il ministro alla Difesa Guido Crosetto durante la festa del Fatto Quotidiano presso la Casa del Jazz, Roma, 10 settembre 2023 (Ansa)
Il ministro alla Difesa Guido Crosetto durante la festa del Fatto Quotidiano presso la Casa del Jazz, Roma, 10 settembre 2023 (Ansa)

Distratti dalle sue risposte alle domande sul generale Vannacci o su Arianna Meloni, i giornali – tranne il Fatto quotidiano – si sono persi alcune dichiarazioni importanti del ministro Guido Crosetto. Intervenuto alla festa del giornale di Travaglio, Crosetto ha parlato del conflitto in Ucraina scandendo bene le parole: «Sul campo questa guerra non sembra avere soluzioni se non sul lunghissimo periodo».

Davanti a una platea non certo simpatetica (nel corso della conversazione il ministro della Difesa ha polemizzato con il pubblico più volte accusandolo di preferire «Russia e Cina alla Nato»), Crosetto ha ammesso che il conflitto «è in stallo». «I russi – ha detto – hanno costruito linee di difesa fortissime: campi minati, trincee, manufatti in cemento. E sono più degli ucraini, hanno più aerei, milioni di bombe».

Raggiungere la pace

Crosetto ha ribadito che è stato giusto ed è giusto oggi sostenere l’Ucraina, anche se questo sostegno a livello mediatico negli ultimi mesi si è affievolito, mentre sulle teste degli aggrediti continuano a cadere «settanta, ottanta, cento, centoventi bombe al giorno».

Tuttavia, ha aggiunto, compito della politica non è «fare il tifo», ma rendersi conto della realtà. E la realtà oggi ci dice che «è difficile che l’uno riesca a sconfiggere l’altro. E quindi inizi a ragionare su percorsi alternativi che, senza negare le ragioni dell’Ucraina, possano far raggiungere l’obiettivo [della pace] con razionalità». E ad esempio di questo impegno da parte del governo italiano ha citato la missione di pace del cardinale Zuppi: «Chi pensate che l’abbia aiutato a realizzarla, dando supporto per viaggio e sicurezza e premendo su Zelensky perché lo incontrasse? Il guerrafondaio ministro italiano…».

Una guerra lunga, lenta e difficile

Con sempre maggior frequenza si moltiplicano le voci che invitano a “fare i conti con la realtà mostrata sul campo”. Di recente, come vi abbiamo già segnalato, lo hanno fatto il Washington Post con una lunga analisi in cui mostra come non vi siano stati sul fronte significativi cambiamenti e Tamir Pardo, ex capo del Mossad, secondo cui all’Ucraina converrebbe trattare ora con la Russia «perché prima o poi gli Stati uniti e l’Occidente potrebbero smettere di sostenerla».

A loro si aggiunge la ancor più autorevole dichiarazione del capo di stato maggiore Usa, il generale Mark Milley, che alla Bbc ha detto che l’Ucraina ha poco più di un mese per ottenere dei risultati, poi la brutta stagione fermerà la sua controffensiva. «Ho detto fin dall’inizio che questa guerra sarebbe stata lunga, lenta, difficile e avrebbe prodotto un alto numero di vittime, ed è esattamente ciò che sta accadendo».

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