
Ucraina, G7 condanna la Russia. Oggi giornata di incontri diplomatici, sale la tensione
Il mondo si sveglia con il fiato sospeso per la situazione in Crimea. L’esito della nottata tra il 2 e il 3 marzo è condensato in una nota di poche righe ad alta tensione: “Noi, i leader di Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Usa, il presidente del Consiglio Ue e il presidente della Commissione Ue, ci uniamo oggi per condannare la chiara violazione della Russia della sovranità e integrità territoriale dell’Ucraina”. Tutti i paesi del G7 contro la Russia, l’ottavo componente del G8: i lavoratori preparativi per il vertice degli 8 grandi era previsto a Sochi, ma tutte le altre nazioni occidentali hanno rifiutato di sedere allo stesso tavolo della Russia di Putin che oggi ha completato, intanto, l’occupazione militare della Crimea.
LA SPERANZA TEDESCA. Ieri il presidente degli Stati Uniti Obama ha fatto una lunga telefonata a Putin, un’aspra conversazione da guerra fredda, subito dopo Mosca ha ricevuto anche la telefonata del segretario dell’Onu Ban Ki Moon. Sia gli Usa, che l’Ue (che ieri ha definito «inacettabile» una violazione della Russia alla sovranità ucraina) minacciano un’inversione di rotta nei rapporti avuti sinora con la Russia, ma Putin è forte del fatto che l’Ue non abbia un esercito, né sia nelle condizioni economiche di prendere decisioni forti, e tutto sommato ciò non converrebbe nemmeno agli Stati Uniti, da poco usciti da una forte recessione. Inoltre, questa è stata la risposta data da Putin a Obama e al segretario dell’Onu, la Russia si fa forte di quei 10 milioni di persone che in Crimea hanno il doppio passaporto e sono russofone, oltre ai 15mila soldati russi stanziati nella regione. Putin sostiene di avere il diritto di difendere i propri interessi e i russofoni in Crimea “se la violenza in Ucraina dovesse espandersi”. Così, mentre la maggiorparte dei sette grandi pensa che la prima misura da prendere sia l’espulsione della Russia dal G8 (riportando davvero le lancette indietro, così, ai tempi della guerra fredda), in questo momento l’unica convinta della possibilità di un dialogo con Putin è la Germania di Angela Merkel, che assicura di aver sentito il presidente russo telefonicamente domenica, e di averlo trovato disponibile: “ Il presidente Putin ha accettato la proposta del cancelliere tedesco di istituire immediatamente una commissione di inchiesta così come un gruppo di contatto, auspicabilmente sotto guida Osce (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa), per avviare un dialogo politico” ha comunicato con una nota la Cancelleria tedesca.
AMMUTINAMENTO IN CRIMEA. Intanto l’agenzia Interfax ha reso noto che ieri durante l’attacco dell’esercito russo iniziato ieri ad un reparto della marina militare ucraina a Sebastopoli (la città della Crimea dov’è di stanza la flotta navale russa), il capo della Marina ucraina Denis Berezovskiy ha giurato fedeltà alle autorità filorusse della Crimea. È stato immediatamente accusato di tradimento da Kiev, e sostituito nel ruolo, ma Berezovskiy con sé ha portato di fatto 5mila agenti e soldati ucraini, che oggi sono passati volontariamente con i filorussi.
GIORNATA DI INCONTRI. Il presidente della Commissione europea José Barroso stamattina via twitter è tornato sulla situazione ucraina: “Il minimo che possiamo fare oggi per il popolo ucraino è sostenere la loro sovranità e continuare a offrire loro prospettive di integrazione economica e di associazione politica con l’Ue”. Oggi intanto a Ginevra il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov incontrerà Ban Ki Moon. La rappresentante delle politiche estere dell’Ue, Catherine Ashton sempre oggi, incontrerà il presidente ucraino a Kiev, mentre a Mosca Yulia Timoshenko, leader della nuova Ucraina, incontrerà Vladimir Putin.
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