Il governo spagnolo ha appena approvato una riforma del sistema radiotelevisivo che gli garantisce un tale controllo dell’informazione che al confronto il conflitto di interessi di Silvio Berlusconi è roba da dilettanti. Con questa legge Zapatero blocca l’accesso alla tv al gruppo editoriale del quotidiano El Mundo, secondo giornale spagnolo (denunciò la corruzione del governo socialista di Felipe Gonzales e adesso sta facendo troppe inchieste sui depistaggi di servizi segreti e polizia sulle stragi dell’11M); regala la tv in chiaro a canal Plus di proprietà del suo grande amico e grande elettore Jesus Polanco (proprietario dell’impero mediatico e multimediale Prisa-El Pais che l’anno scorso gli fece vincere le elezioni manipolando le notizie e mobilitando la piazza pacifista); mette sotto controllo politico le due emittenti statali (Tve1 e La2) creando un consiglio di amministrazione della tv di stato in cui l’ago della bilancia sarà detenuto da due membri di nomina sindacale (dunque Psoe).
El Mundo promette di rivolgersi ai tribunali europei e il suo direttore, il liberale e ateo Pedro J. Ramirez, scrive editoriali di fuoco per denunciare il tradimento della democrazia e l’alleanza «assassina, speriamo solo metaforicamente», tra il premier Zapatero e il Gruppo-Prisa El Pais che monopolizza l’informazione spagnola. Dite che nella Ue che si appassiona tanto alle battaglie per la libertà di critica e di informazione, c’è stato qualche Romano Prodi o qualche Martin Schultz che si è alzato per chiedere chiarimenti al premier di Madrid, indiscusso leader europeo della pace e dei diritti civili? No? Grazie. Bè, adesso capiamo di più perché il pericolo che minaccia l’Europa sono l’oscurantismo della Chiesa di Ratzinger e di Ruini, le avances del Cavaliere alla presidente di Finlandia e i raduni della Lega a Pontida.
Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994
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