Il Fatto ha raccontato e commentato con sconcerto la notizia che è stata creata un’applicazione per scoprire “se tuo figlio è gay”. «L’app – scrive Il Fatto – si basa su comuni stereotipi e prevede una lista di venti domande alle quali rispondere: “Tuo figlio ama vestire bene? Ama il calcio? Ha già fatto a botte? Ha una migliore amica?”. Alla fine, il questionario fornisce due possibilità: “Non ti preoccupare” o “Non far finta di non vedere, tuo figlio è gay”». Per Il Fatto l’applicazione è «omofobica».
SCONCERTO. Cari colleghi del Fatto, non siate sconcertati. Se vostro figlio è solito scegliere con cura gli indumenti che più lo aiutano a sentirsi bene con se stesso, se ama il bel giuoco del calcio ma senza mai – dico mai – avere sentimenti di odio per gli avversari, se non ha mai fatto a botte perché lui è una persona positiva, solare, socievole, che sa comportarsi in società e intrattenere con cene eleganti i suoi ospiti madrelingua, se non ha “una” ma due-trecento amiche del cuore, cari colleghi del Fatto non siate sconcertati. Vostro figlio non è gay. È Berlusconi.