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Tregua o no, adesso l’Iran potrebbe ricorrere alla guerra ibrida

Di Rodolfo Casadei
25 Giugno 2025
Sgominati sul piano della guerra convenzionale dai bombardamenti israeliani e americani, gli iraniani possono colpire ovunque nel mondo grazie alla loro rete di "proxy" e organizzazioni criminali
Iran Teheran
Un uomo attraversa la strada a Teheran, capitale dell'Iran, sotto a un grande cartellone che raffigura il Leader Supremo ayatollah Ali Khamenei (a sinistra) e l'ayatollah Ruhollah Khomeini (foto Ansa)

L’alternarsi di tregue e attacchi missilistici fra Iran da una parte e Israele e Stati Uniti dall’altra non cambia la tela di fondo della crisi in corso: sgominati sul piano della guerra convenzionale dai bombardamenti israeliani e americani, che hanno praticamente azzerato la loro arma aerea e missilistica difensiva, gli iraniani potrebbero per rappresaglia (oltre a continuare a scagliare droni e missili balistici dalle rampe non ancora colpite contro Israele per impoverire le scorte di missili difensivi a disposizione di quest’ultimo, che resterebbe infine esposto a eventuali colpi contro strutture sensibili) ricorrere in maniera intensiva alla guerra ibrida, nella quale sono da sempre molto esperti.
Sin dai giorni della rivoluzione islamica nel 1979, gli iraniani hanno dimostrato di saper condurre operazioni all’estero con propri agenti o con sicari assoldati per uccidere dissidenti riparati lontano dalla patria o per colpire interessi americani e israeliani. Ora Tehran potrebbe ri...

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