Tempi
  • ACCEDI
ABBONATI
  • Esteri
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Esteri
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Tempi
ABBONATI
Home Interni

Travaglio e Santoro, leggete qui (ce n’è anche per voi)

Nelle 1322 pagine che motivano l'assoluzione del generale Mori, si mette sotto accusa anche il mondo giornalistico che ha soffiato sul fuoco di un processo farlocco

Chiara Rizzo
15/10/2013 - 19:17
Interni
CondividiTwittaChattaInvia

È stato senza dubbi uno dei più mediatici processi degli ultimi anni, quello al generale dei Carabinieri Mario Mori e al colonnello Mauro Obinu, conclusosi lo scorso 17 luglio con l’assoluzione degli imputati. Forse è anche per questo che rileggendo oggi le motivazioni da poco depositate dai giudici del tribunale di Palermo, presieduti da Mario Fontana, l’impressione più forte che si ha – al di là della scansione giudiziaria delle prove e dei testimoni, ovviamente interessantissima – è di trovarsi anche di fronte alla sonora bocciatura di un metodo giornalistico, quello dei Marco Travaglio, dei Michele Santoro, dei “segugi” di Repubblica.
Non a caso, proprio nell’incipit delle motivazioni – 1322 pagine complessive – i giudici di Palermo segnalano come il processo si sia svolto in un assedio costante dei cronisti:
«II lungo processo di cui questo documento segna, almeno per questo grado di giudizio, l’atto conclusivo, ha avuto una vasta risonanza mediatica che lo ha accompagnato durante il suo corso e che si è acuita allorché sono stati coinvolti, a vario titolo, personaggi assai in vista nella vita del Paese».
Perché ad essere smontati non sono solo i teoremi portati avanti dall’accusa (l’allora procuratore aggiunto Antonio Ingroia e il sostituto Nino Di Matteo), ma anche da molti giornalisti.

BACCHETTATA AL TEOREMA ACCUSATORIO. Sono numerosi i riferimenti alle incongruenze dell’impianto accusatorio, e del comportamento dei pubblici ministeri di fronte a testi a dir poco inattendibili. Un passaggio più emblematico di altri è quello in cui la corte, analizzando il teorema accusatorio che prevederebbe – poco dopo la strage di Capaci – l’avvio di una trattativa Stato-Mafia, scrive:
«Considerati anche il passato degli imputati (Mori e Obinu, ndr) ed il loro comportamento processuale (essi, come ricordato, rinunciando alla prescrizione non si sono sottratti al giudizio), non appare in linea con la premessa la estrema severità della sanzione richiesta dal pm, che sembra tradire lo sforzo di imprimere agli avvenimenti una peculiarissima gravità, sforzo forse disancorato da una lettura contestualizzata degli stessi. Ritenere, poi (come fanno i pm, ndr), a distanza di circa venti anni dai fatti, che la finalità di evitare le stragi non sarebbe rilevante, appare una forzatura. Affermare (sempre come fanno i pm, nel corso della requisitoria), senza essere apodittici, che una scelta strategica sia stata sciagurata presupporrebbe una compiuta e pacata analisi che avesse verificato i risultati conseguiti ed avesse considerato problematicamente quale sarebbe stato il corso degli eventi ove fosse stata preferita una diversa, possibile opzione».
Purtroppo per i pm, però, a parere dei giudici, tale accurata analisi non è mai nemmeno stata fatta.

DIETROLOGIE MORALISTICHE. È per questo che, sempre rivolgendosi ai pm, la corte richiama anzitutto ai fatti storici realmente avvenuti, dopo le stragi di Capaci e via D’Amelio.
Per i giudici c’è
«un punto fermo, dal quale tracciare una utile e congrua linea valutativa, che il Tribunale non ritiene possa essere messo in discussione: negli ultimi venti anni, dopo la stagione delle manifestazioni più violente di Cosa Nostra, che sembravano all’epoca incontrastabili, la cattura del boss Salvatore Riina ha costituito una svolta che ha ridato fiducia e slancio alla azione di contrasto alla associazione mafiosa, che da lì in poi ha conosciuto una ragguardevole continuità».
«Per questo – prosegue ancora la corte richiamando i pm – una interpretazione degli avvenimenti che non tenga conto della peculiarità dei contesti temporali in cui si è operato rischia di essere fuorviante e di fare apparire, attraverso facili dietrologie ed impropri richiami moralistici, senz’altro complicità o connivenze gli sforzi di chi magari cercava in quei difficili momenti di evitare eventi sanguinosi in attesa di tempi migliori».
È il “metodo Ingroia”, quello cioè della ricostruzione storica nelle aule di tribunale forse e spesso quasi prescindendo dal compito di un pubblico ministero di perseguire i reati, ad essere messo in discussione con questa sentenza.

LEGGI ANCHE:

L'ingresso dell'ospedale di Alzano Lombardo (Bergamo) epicentro del Covid-19, 27 dicembre 2020 (Ansa)

Inchiesta Covid Bergamo. “Pubblicate, pubblicate, qualcosa resterà”

7 Marzo 2023
Scritte e volantini di matrice anarchica contro il 41bis a favore di Alfredo Cospito e altri anarchici detenuti, sono state trovate nel tunnel pedonale vicino alla stazione ferroviaria di Genova, 1 febbraio 2023 (Ansa)

Vicolo cieco 41 bis

2 Febbraio 2023

CIANCIMINO, TESTE INATTENDIBILE. Massimo Ciancimino è il simbolo del metodo Ingroia. È lui, il preferito di Ingroia e Travaglio, che ha dato avvio al processo Trattativa.
Annotano i giudici:
«Si è ben guardato dal mettere immediatamente a disposizione dei magistrati tutto il materiale in suo possesso, ma, come si evince dai verbali dei suoi interrogatori, ha, dapprima, tergiversato e, quindi, ha iniziato a centellinare le consegne (proseguite anche dopo la sua prima escussione dibattimentale), secondo il suo personale apprezzamento».
E ancora si bacchetta
«La sua inclinazione a divagare senza dare precisa risposta alle domande, nonché, nello specifico, della incongruenza delle ragioni per cui non aveva immediatamente consegnato agli inquirenti tutta la documentazione che era già in suo possesso».
Non a caso la corte ha rinviato alla procura di Palermo la documentazione relativa al super accusatore Massimo Ciancimino, insieme a quella dell’altro super accusatore, Michele Riccio, perché siano eseguite indagini su entrambi per verificare l’ipotetico reato di falsa testimonianza.

I PIZZINI E IL PAPELLO TAROCCHI. Le motivazioni assestano un calcio anche all’impianto accusatorio di un altro processo, quello appunto sulla trattativa, che sarebbe suffragata da un presunto papello vergato da Totò Riina con le richieste allo Stato.
Il documento è tra quelli consegnati alla procura proprio da Massimo Ciancimino, e per il tribunale non è attendibile:
«Quel che è stato illustrato a proposito della condotta del Ciancimino rende superfluo sottolineare la particolarissima, indispensabile cautela con cui deve essere valutata (oltre che la attendibilità delle affermazioni del predetto) la genuinità dei documenti consegnati dal medesimo, specie se gli stessi constino di mere fotocopie e, per di più, dattiloscritte, che si prestano a piuttosto agevoli manipolazioni».
Sono numerosi gli esempi concreti, rilevati attraverso perizie anche della polizia scientifica, a sostegno di questa bocciatura:
«Del resto, la inclinazione del Ciancimino ad operare sugli scritti realizzando fotocopie parziali o veri e propri collage risulta incontrovertibilmente da alcuni documenti acquisiti e perfino da alcune, esplicite ammissioni del predetto. In particolare, deve certamente ritenersi oggetto di manipolazioni quella che può indicarsi come la bozza di una missiva da inviare, per conoscenza, all’on. Silvio Berlusconi (sic), sulla quale ci si deve intrattenere per esemplificare l’atteggiamento inaffidabile del Ciancimino».

IL PIZZINO TAROCCO SU BERLUSCONI. Si tratta di uno dei documenti più discussi all’interno dei talk show nel corso del 2010, quando Massimo Ciancimino iniziò a rendere testimonianza a Palermo.
Scrivono i giudici:
«A proposito del manoscritto costituito dalla presunta bozza della missiva diretta (per conoscenza) all’on. Berlusconi, i consulenti della difesa hanno evidenziato, con una ricostruzione che il Tribunale reputa assolutamente persuasiva, la manipolazione della intestazione che indica il destinatario (per conoscenza), la quale è stata aggiunta sacrificando la parte finale dello scritto, che, infatti, non contiene l’accenno alla conferenza stampa, soppresso proprio per fare spazio alla posticcia intestazione».
In parole povere, tramite una perizia si è dimostrato che il “biglietto” – che lasciava sospettare che Berlusconi fosse il nuovo tramite, per la Seconda Repubblica, della trattativa – era stato realizzato con un copia e incolla banale, attraverso Photoshop. Eppure con quel banale copia e incolla sono state confezionate trasmissioni tv, editoriali del Fatto, persino libri (di Massimo Ciancimino in primis, di Ingroia a seguire).

Tags: antonio ingroiaingroiamafiamarco travaglioMario Morimassimo cianciminoMichele SantoroPalermotrattativa Stato-MafiaVito Ciancimino
CondividiTwittaInviaInvia

Contenuti correlati

L'ingresso dell'ospedale di Alzano Lombardo (Bergamo) epicentro del Covid-19, 27 dicembre 2020 (Ansa)

Inchiesta Covid Bergamo. “Pubblicate, pubblicate, qualcosa resterà”

7 Marzo 2023
Scritte e volantini di matrice anarchica contro il 41bis a favore di Alfredo Cospito e altri anarchici detenuti, sono state trovate nel tunnel pedonale vicino alla stazione ferroviaria di Genova, 1 febbraio 2023 (Ansa)

Vicolo cieco 41 bis

2 Febbraio 2023
Il ministro della Giustizia Carlo Nordio con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, 26 ottobre 2022 (Ansa)

Per non soffocare nelle polemiche di giornata, il centrodestra avvii una fase costituente

19 Gennaio 2023
Messina Denaro

L’arresto di Messina Denaro non placa i fissati del «c’è sotto qualcosa»

18 Gennaio 2023
Il boss mafioso Matteo Messina Denaro in un fermo immagine dopo l'arresto dai carabinieri del Ros, dopo 30 anni di latitanza, Palermo, 16 gennaio 2023 (Ansa)

L’arresto di Matteo Messina Denaro segna la fine dell’antimafia delle chiacchiere

17 Gennaio 2023
Carlo Nordio carcere ostativo

Carcere ostativo. «In Italia non c’è la pena di morte, ma la morte per pena»

2 Novembre 2022

Video

Caorle 2023
Video

Chiamare le cose con il loro nome. Tutti a Caorle a giugno

Redazione
6 Marzo 2023

Altri video

Lettere al direttore

Ribadiamo: l’inchiesta di Bergamo sulla pandemia ha solo «valore catartico»

Emanuele Boffi
14 Marzo 2023

Read more

Scrivi a Tempi

I nostri blog

  • La preghiera del mattino
    La preghiera del mattino
    La grande chance offerta dall’incontro Landini-Meloni
    Lodovico Festa
  • Memoria popolare
    Memoria popolare
    Quei cattolici popolari in difesa della (vera) lotta operaia e contadina
    A cura di Fondazione Europa Civiltà
  • Il Deserto dei Tartari
    Il Deserto dei Tartari
    Caso Cospito. Ritorneranno gli anni di piombo?
    Rodolfo Casadei
  • Lettere al direttore
    Lettere al direttore
    Ancora sull’unità in politica (con arrabbiatura)
    Emanuele Boffi
  • Good Bye, Lenin!
    Good Bye, Lenin!
    La vita «ordinaria, tragica e bella» di Elena Bonner
    Angelo Bonaguro

Foto

Foto

“Bisogna pur aver fiducia di qualcuno”. Il concorso dei Nonni 2.0

13 Marzo 2023
Foto

Cosa c’è di allegro in questo maledetto paese?

10 Febbraio 2023
8/2/2014 Milano Giornata Banco Farmaceutico
punto raccolta farmaci presso Farmacia Foglia C.so di Porta Romana 56
Iconphotos/Paolo Bonfanti
Foto

Inizia oggi la Giornata di raccolta del farmaco: ecco come e perché aderire

7 Febbraio 2023
Benedetto Antelami, Deposizione dalla croce, Duomo di Parma
Foto

Davanti alla Deposizione di Antelami. Quello che non avevo mai “visto”

3 Febbraio 2023
Foto

Karabakh. Il conflitto invisibile. Cosa sta succedendo alla popolazione dell’Artsakh

28 Gennaio 2023

Altre foto

Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994

Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241

Direttore responsabile
Emanuele Boffi

Editore
Contrattempi Società Cooperativa
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
[email protected]
C. F. / P. Iva 10139010960
Iscrizione ROC n. 30851

Redazione
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
+39 02.51829864
[email protected]

  • Chi siamo
  • Scrivi a Tempi
  • Iscriviti alla newsletter
  • Pubblicità
  • Privacy policy
  • Preferenze Privacy
  • Sfoglia Tempi digitale
  • Gestione abbonamento
  • Abbonati con carta di credito
  • Abbonati con bonifico/bollettino
  • Archivio storico

Copyright © Contrattempi Società Cooperativa. Tutti i diritti sono riservati | Contributi incassati nel 2022: euro 211.883,40. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • ACCEDI
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Scuola
    • Scuole paritarie
    • Educazione
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Cultura
    • Libri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Società
    • Obiettivi di sviluppo sostenibile
    • Razzismo
    • Politicamente corretto
    • Lgbt
    • Sport
  • Spettacolo
    • Cinema
    • Tv
    • Musica
  • Tempi Media
    • News
    • I nostri blog
    • Video
    • Foto

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist