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Due eventi di fine 2021 mi hanno profondamente ferito: la scomparsa improvvisa dell’amico Luigi Amicone e la morte, nell’ultimo giorno dell’anno, del vescovo emerito di Ferrara, monsignor Luigi Negri. Quest’anno ho accompagnato a morire molte persone che sono ricoverate nella nostra clinica San Rafael qui ad Asunción (Paraguay). Sono morti tutti serenamente, sebbene divorati dal cancro. Anche il mio “figlio adottivo” Aldito è morto il 3 ottobre, dopo anni e anni di sofferenze. Tutti questi fatti hanno provocato in me numerose domande, che sintetizzerei in una sola: «Perché, Signore, tanto dolore?».
Io stesso sperimento ogni giorno cosa significhi soffrire a causa dell’artrosi cervicale e di una spondilite anchilosante dismetabolica che mi inchioda alla sedia a rotelle. Quante volte ho chiesto al Signore il motivo di questo dolore! Un conto è parlare di una malattia dolorosa e un altro è vivere nel proprio corpo ciò che Cristo sperimentò l...
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