E io che volevo pagare le tasse! Provateci voi nella Milano 2.0
La lettera che leggete di seguito è stata pubblicata sull’edizione odierna del quotidiano Italia Oggi.
Si avvicina il 30 settembre e mi ricordo che scade il pagamento delle due rate di acconto della Tares, la tassa che da quest’anno sostituisce la tarsu. Purtroppo ho smarrito il modello di versamento e il portale www.comune.milano.it non solo non consente il pagamento online, ma non fornisce informazioni per questi casi.
Nessun problema, chiamo il servizio infoline 020202, che in altre occasioni si è rivelato efficiente. Ma questa non è la volta buona. Per giorni cerco di mettermi in contatto inutilmente con un operatore: tempi di attesa stimati variabili dai cinque agli 11 minuti (che regolarmente si moltiplicano) e quando qualcuno risponde la linea improvvisamente cade.
Finalmente una voce gentile: non sono in grado di darmi l’informazione richiesta, ma se lascio i miei recapiti sarò ricontattata.
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Aspetto ancora. Ma in epoca di social network ci si può arrendere di fronte a una telefonata mancata? Ovvio, no. Tento la carta twitter e dall’account del comune di Milano arrivano segni di vita. Mi chiedono addirittura di che informazione ho bisogno. Peccato che poi non rispondano, invitandomi a scrivere un messaggio privato su Facebook!
Torno allora ai canali tradizionali: sportello informazioni dell’ufficio tributi, dove l’addetta mi comunica che l’unico modo per avere informazioni è… ricominciare daccapo, chiamando lo 020202.
Mancano solo cinque giorni alla scadenza e non so ancora quanto e come dovrò pagare.
Che fortuna vivere a Milano, città 2.0, città in rete.
Franca Floris
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2 commenti
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cose simili non avvengono solo a milano. ma in italia.
A questo punto do il mio piccolo contributo: dal 2009 al maggio 2011 sto in un appartamento in zona Corvetto, comune di Milano, faccio il cambio di residenza e dichiaro la mia presenza ai fini TARSU.
Nel maggio 2011 però mi sposo e cambio comune di residenza.
Per un disguido tra il mio anziano affittuario e l’addetta/o del comune l’occupazione dell’immobile ai fini TARSU viene ricondotta all’originario proprietario solo per l’appartamento, mentre io rimango formale occupante del box (escluso dall’affitto e mai nemmeno visto! ma tant’è…).
Mi arriva la richiesta di pagamento per il 2012 nella mia nuova residenza (eh sì, quando cercano soldi i comuni fanno addirittura le ricerche anagrafiche incrociando i propri dati rigorosamente aggiornati: pazzesco!). Mi metto il cure in pace: pago e poi faccio on line (+ fax) la dichiarazione di cessata occupazione (nella quale, peraltro, non è contemplata la “cessata locazione” e quindi si può solo risultare proprietari= occupanti dell’immobile o meno).
Colpo di scena: a luglio mi arriva la richiesta di pagamento della TARES 2013 per il solito box!!!
Da allora chiamo più volte, attese interminabili, a fine agosto parlo con una signora (molto gentile, a onor del vero), ma non vengo più richiamata… e nemmeno abito più lì da 2 anni e mezzo! Vale la pena di essere collaborativi? Forse no…