Siria
La repressione in Siria delle rivolte finora è costata 2.700 morti. Il documento europeo che prefigurava possibili sanzioni Onu è stato approvato da nove paesi con quattro astensioni ma Cina e Russia, scatenando l'ira generale, hanno posto il veto. Pechino: «Non interferenza». Mosca: timori per una nuova Libia

Secondo un sondaggio di Zogby e dell'Arab American Institute, i paesi del Medio Oriente non gradiscono più la presenza dell'Iran con tassi del 70 per cento. Il gradimento del regime degli ayatollah è sceso al 20/30 per cento. Alla base del voltafaccia del mondo arabo, l'appoggio dell'Iran ad Assad e al suo governo che reprime la rivolta siriana

Tempi.it ha raggiunto telefonicamente Pierangela Zanzottera, italiana che attualmente risiede in Siria, per capire la situazione nel paese dove continuano gli scontri tra esercito e rivoltosi e dopo che tre paesi arabi hanno richiamato gli ambasciatori: «A Homs la situazione è tranquilla, anche se di sera continuano le sparatorie. Il governo sta cercando di fare le riforme»

Non si fermano gli scontri in Siria, soprattutto a Deir al Zour dove domenica sono morte circa 50 persone. Altre due donne sono state uccise oggi assieme a due bambini. Arabia Saudita, Kuwait e Bahrein hanno per questo richiamato in patria i loro ambasciatori a Damasco. Imam di al Azhar: "La situazione ha superato ogni limite"

Dopo l'Angelus di ieri, papa Benedetto XVI ha rivolto un appello ai governi e alle popolazioni di Siria e Libia: «Rinnovo alle autorità e alla popolazione siriana un pressante appello, perché si ristabilisca quanto prima la pacifica convivenza e si risponda alle legittime aspirazioni dei cittadini». In Libia «le armi non hanno risolto la situazione, si rilanci un piano di pace per il paese»

L'esercito ha compiuto rastrellamenti nella città della Siria centrale di Hama: 13 persone sono state uccise, almeno 67 ferite e una ventina arrestate. Sono avvenute sparatorie attorno alle barricate erette dai ribelli in città. Secondo un quotidiano saudita, Assad ha inviato soldati al confine con la Turchia dove già 10 mila siriani sono scappati

Ci sono rivolte arabe coronate dal successo politico, come quelle di Egitto e Tunisia, e le rivoluzioni represse nel sangue dal regime, come avvenuto in Siria. In Marocco la richiesta di parte della popolazione di maggiore democrazia ha portato re Mohamed VI a cambiare la Costituzione e a sottoporre a referendum la sua approvazione. I marocchini sono divisi ma non usano le armi
