Marina

Elisabetta Longo
27 Marzo 2012
L'artista serba in questi giorni è a Milano con lo spettacolo The Abramovic Method. Da quando è sulla scena la "temeraria" Marina utlizza il suo corpo come opera d'arte. Dipingendolo? Certo che no, questa è roba da dilettanti: meglio passare 700 ore seduta immobile o spazzolarsi convulsamente i capelli.
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Marina Corradi
26 Marzo 2012
Mio padre un giorno mi raccontò di un incubo ricorrente che da anni gli si ripresentava, di notte. Sognava – lui giornalista e inviato di guerra – di essere in un posto in cui era accaduto qualcosa di grave, e di dover urgentemente dettare il pezzo al giornale.
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Marina Corradi
08 Marzo 2012
Colpi secchi dati col braccio allargato, perfettamente cadenzati; pause, ogni tanto, a riaffilare la lama con la cote. Che strano sasso, fammelo vedere – faccio io, subito avvicinatami, instancabilmente curiosa
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Marina Corradi
01 Febbraio 2012
Poi, è un istante, la pioggia si fa rapinosa. L’ira covata esplode. Come una donna, che lungamente abbia taciuto davanti ai torti di chi ama e scoppi in un rovinare di rabbia, così è la tempesta che giustizia la tardiva estate
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Daniele Ciacci
16 Gennaio 2012
Intervista all'ex ministro della Marina mercantile durante il primo governo Craxi: «I governi hanno abolito il Ministero della marina mercantile, e hanno venduto a ditte cinesi la società che costruiva le migliori navi da riporto mondiali. Non si limiti, quindi, la colpa della tragedia soltanto a cause occasionali. La disattenzione del paese è una ragione ben più profonda»
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Marina Corradi
17 Ottobre 2011
È la lettera di un ragazzo alla fidanzata. Non lo sanno ma fra poco scoppierà la guerra in Europa. Lui scrive che non riesce a stare senza lei, e un pomeriggio di fine inverno va a cercare un fiore da mettere nella busta
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Massimo Giardina
07 Ottobre 2011
L'editorialista del Giornale Claudio Borghi a Radio Tempi: «Se una sentenza viene inficiata, ad esempio con nuove prove inconfutabili o se si scopre la corruzione di un giudice, si deve passare attraverso l'istituto della revocatoria. In sostanza un giudice non può permettersi di rifare un'altra sentenza, com'è avvenuto a Milano nel caso del Lodo Mondadori»
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