Contro certe «rivolte rivoltanti» niente di meglio del digestivo acrobatico chestertoniano
I recenti fatti di Milano mi hanno fatto venire la nausea. Non solo in senso letterale, ma anche letterario. Mi hanno, cioè, ricordato un brano in cui Chesterton parla della digestione (e che non è riferito alla sua nota predilezione per l'arte culinaria). Il romanzo L'uomo che fu giovedì comincia ...