Carlo Pastori o della necessità del clown
Ha lasciato un lavoro sicuro per la precarietà del palcoscenico. Sembra Claudio Bisio ma è 45 volte più conveniente. Tutto farebbe di Carlo Pastori il comico della provvidenza. Non fosse per quel parlare di Gesù come di Boninsegna. Pubblichiamo l'articolo uscito sul numero 04/2012 di Tempi