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La Toscana è terra di battaglie. Deposte le lance delle dispute tra guelfi e ghibellini, i "puri" dell'Idv hanno trovato una nuova via al confronto con gli "indegni": le querele. E, chiaramente, alla fine chi deciderà le sorti dello scontro saranno i giudici. Domanda: da quando i problemi interni a un partito devono essere vagliati dalla magistratura?

Dal «ma che c'azzecca?» al «non sono un politico e non penso di entrare in politica. Ma potete voi escludere la possibilità di vestirvi domani da donna? Tutto è possibile!», dal «senta Corona, se lei è innocente, io sono femmina!» al «Minzolini e Vespa che stanno al giornalismo come la sedia elettrica alla vita umana».

Non c’è una sola categoria di cittadini, eccezione fatta per i magistrati, che attualmente non sia chiamata a rispondere – e a rispondere in solido – di eventuali errori e danni procurati ad altri cittadini. Perché se è il magistrato a sbagliare e a essere condannato, è lo Stato, cioè il cittadino contribuente, a pagare i risarcimenti?

Il leader dell'Idv dice che la politica vuole vendicarsi contro i giudici (cioè lui) che hanno portato in Italia la rivoluzione dell'onestà. Convoca una manifestazione per ricordare l'arresto di Mario Chiesa. Pubblichiamo l'articolo che appare sul numero 05/2012 di Tempi in edicola, intitolato "Il braccio violento della Carta" e firmato da Ugo Finetti.

Intervista a Enrico Letta, secondo cui «siamo in una fase rivoluzionaria. Pd e Pdl rimangono partiti con progetti politici alternativi fra di loro, ma in questa fase la necessità di lavorare per l'emergenza è forte. L'idea di tessere alleanze che prescindano dai comportamenti di questo anno e mezzo non è praticabile: per il Pdl con la Lega e per il Pd con l'Idv».
