egalia
Anch’io, come il direttore Luigi Amicone, ho accusato il colpo dell’entusiastica recensione che Repubblica ha dedicato al libro dell’anglo-indiana Aarathi Prasad su concepimento e maternità nell’epoca della tecnoscienza. Lui ha voluto denunciare la propagandistica confusione che libro e recensione intrattengono fra la libertà che l’utero artificiale rappresenterebbe e la misoginia e la stigmatizzazione della maternità […]

A Egalia, asilo svedese di Stoccolma, i bambini possono «essere chi vogliono essere»: il lego è di fianco alle pentole per cucinare, le bambole sono asessuate, Biancaneve e Cenerentola sono abolite. Il corpo docenti non usa i pronomi “lui” e “lei”, ma il neutro così che ogni bambino possa scegliere il sesso che preferisce
