Questa settimana un terzo dell'Assemblea costituente egiziana ha abbandonato i lavori: «L'Assemblea sta lavorando per costruire uno Stato islamista e non uno Stato di unità nazionale».
È la prima volta che una chiesa del Sud del paese viene attaccata. La fede e il lavoro per il dialogo interreligioso di monsignor Ike possono aver infastidito i terroristi.
Numeri alla mano, tre casi di discriminazione su quattro nel mondo sono contro i cristiani. La Merkel ha solo detto: «Il cristianesimo è la religione più perseguitata al mondo». Perché il mondo si scandalizza?
Tawadros II ha detto: «La chiesa non deve avere alcun ruolo politico. Se politica e religione si incontrano, si rovinano a vicenda. Per lo sviluppo della società la chiesa incoraggia i suoi figli a entrare nei partiti».
Il sacerdote Robert McCulloch e la suora irlandese John Berkmans Conway premiati per i loro «infaticabili sforzi per lo sviluppo in campo educativo, sanitario e della promozione dell'armonia inter-religiosa».
Abdulaziz, numero due di Boko Haram, ha chiesto al governo nigeriano di trattare la pace ponendo le sue condizioni: «Non siamo contro lo Stato ma contro le forze di sicurezza, che ci uccidono».
Parla mons. Matthew Man-oso Ndagoso, arcivescovo di Kaduna: «Un atto vile, barbaro e orribile, che ogni persona comune non può che condannare. Non è pensabile che qualcuno possa commettere azioni simili».
«I ribelli sono presentati come il popolo siriano ma non è così. Bisogna tornare a dare voce alla maggioranza silenziosa del popolo siriano». Intervista a madre Mariam-Agnès de la Croix, superiora del monastero di Qara, Siria.
Almeno dieci morti e 145 feriti è il bilancio di un'altra domenica di sangue in Nigeria. A Kaduna un kamikaze si è fatto esplodere in chiesa: almeno sette morti. Poi la rappresaglia dei cristiani.
La Coalizione degli egiziani copti e il movimento 6 aprile si uniscono alle proteste dei cattolici e delle donne contro «l'Assemblea costituente dominata dagli islamisti». Ma la Costituzione è in dirittura d'arrivo.