Intervista a padre Carmine Arice, padre generale del Cottolengo, che ha dato la disponibilità ad accogliere il neonato malato e abbandonato: «Sono felice che non sia stato abortito. Ora però bisogna andare oltre lo slancio emotivo»
Giovannino, neonato di quattro mesi, è stato concepito con fecondazione eterologa e abbandonato in ospedale dai genitori perché affetto da una grave patologia. La lettera con cui il Cottolengo si dice disposto ad accoglierlo: «La tua vita ha un valore infinito»
La data del matrimonio già fissata e poi un'imprevista visita tra i malati, dove scoprì che amava stare con loro «non solo per aiutarli ma soprattutto per scoprire il segreto della loro gioia»