Barack Obama
La guerra dei fondi per la campagna elettorale tra l'attuale presidente Usa Barack Obama e il candidato repubblicano Mitt Romney entra sempre più nel vivo. Come anche quattro anni fa, il primo si circonda di grandi star progressiste come Clooney, il secondo di magnati e manager. Le star hanno donato 125 milioni, i privati di Romney appena 4,4.

Nel 1982 andava in onda la prima puntata del programma di David Letterman. Sulla sua poltrona si sono accomodati i più grandi personaggi dello spettacolo e della politica mondiale, da Barack Obama a Roberto Benigni. Ma lo show che vanta il più alto numero di imitazioni non ha alcuna intenzione di calare il sipario

Riforma del mercato del lavoro, ai bei tempi di Berlusconi Repubblica parlava di macelleria sociale, ora di segnale di discontinuità. Lettore del Corriere della Sera paragona Mario Monti a Steve Jobs. Di Pietro festeggia gli anniversari degli arresti. I miliardari di Obama sono buoni, quelli di Romney cattivi.

La Florida ha scelto Mitt Romney: l'ex governatore del Massachusetts ha preso il 46% dei voti, Newt Gingrich il 32% e Rick Santorum il 13,4%. Newt afferma che per le primarie repubblicane «ormai è una corsa a due», sperando in un endorsement di Rick. Ma Romney parla già da presidente: «Sta per finire l'era di Obama»

I sondaggi danno Mitt Romney avanti di 16 punti rispetto a Newt Gingrich, che ha trionfato in South Carolina. Decisivo uno degli ultimi confronti, con il cattolico che ha proposto un investimento per la creazione di una base sulla Luna. Romney ha replicato: «La Luna è bella ma non possiamo permettercela. Costa troppo».

Nel suo discorso sullo Stato dell'Unione il presidente si fa concavo e convesso evitando di ammettere gli errori della sua amministrazione. Soprattutto cerca di ridefinire il suo profilo, troppo "europeo" per molti americani. Cita Steve Jobs e i successi di GM e Chrysler, ma gli applausi più forti riceve quando ricorda una frase antistatalista di Lincoln.
