Sul quarto d’ora di celebrità di un ignoto professore confinato in Corea del Sud

Di Guia Soncini
28 Marzo 2017
Lui si impettisce tutto, si incravatta, e si siede nello studio davanti a Skype. Senza chiudere la porta a chiave, il cretino. Te l’ho detto che abbiamo due bambini piccoli?

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guia-SonciniArticolo tratto dal numero di Tempi in edicola (vai alla pagina degli abbonamenti)

Cara Guia, tutto quel che volevo era una vita tranquilla. Avevo sposato un professore universitario americano, e ci eravamo trasferiti da me, in Corea del Sud. Lui si era specializzato nello studiare la politica locale, un angolo d’una frazione d’una nicchia. Certo, era un po’ frustrato: quelli che hanno fatto i master sull’Iraq li chiama sempre la televisione, frignava. Ma sai come sono gli uomini: smaniosi. Io ero ben contenta che lui facesse i suoi studi oscuri, io insegnavo yoga e sfornavo figli: siamo al secondo, e fino a un paio di settimane fa non doveva certo essere l’ultimo. Ma ora sto rimettendo tutto in discussione.

È successo che a forza di casini la Corea è diventata interessante (mi hanno detto che si dice “notiziabile”: che brutta parola), e insomma un giorno lo chiama la Bbc. Lui si impettisce tutto, si incravatta, e si siede nello studio davanti a Skype. Senza chiudere la porta a chiave, il cretino. Te l’ho detto che abbiamo due bambini piccoli?

A un certo punto la grande, sovreccitata dalla festa di compleanno che le avevano fatto all’asilo, si mette a correre nel corridoio. Un attimo dopo, la vedo nel televisore acceso, sbucare dietro al padre. Mi precipito a riprenderla, il risultato è che mi scappa anche il piccolo, dietro alla sorella.

Nel giro di poche ore, neanche avessimo ammazzato qualcuno, finiamo su tutti i giornali (“virale”, mi hanno detto che si dice: che brutta parola). Tempo fa ho visto un film italiano in cui un tizio diceva: «La vita di un uomo è rovinata per sempre se finisce su un settimanale», quindi ho pensato di scriverti, visto che lì siete così saggi e capite i problemi miei di donna discreta.

Intanto, tutti mi davano della colf. Va bene che ero vestita da casa, ma insomma. Poi, a lui ci mancava poco che gli dessero del padre violento; va bene, ha tentato di scansare con poca grazia la bambina che s’infilava nell’inquadratura, ma vorrei vedere loro che disinvoltura avrebbero avuto, che prontezza di riflessi, che presenza scenica: tutti Frank Sinatra con la diretta degli altri.

Insomma, non sono state 24 ore piacevoli, ma il peggio è cominciato dopo. Quando lui ha deciso che dovevamo plasmare la notizia (“spin”, l’ha chiamato: che brutta parola). Prima diamo un’intervista alla Bbc, insieme, coi bambini in braccio: per far vedere che non li abbiamo uccisi per la figuraccia. Lui, con la dignità d’un tappetino, pensa bene di dire al conduttore che la sua principale preoccupazione, quand’era entrata la bambina, era stata: «Oddio, ora la Bbc non mi chiamerà più». Poi addirittura indice una conferenza stampa: senza che nessuno gliel’abbia chiesto, tutto ridanciano dice a giornalisti sconosciuti che no, sotto la scrivania non era in mutande. Mi sembra chiaro che manca pochissimo, e poi mi dirà che vuole partecipare a un reality. Dimmi la verità: ho sposato un megalomane?
Kim Jung-A

Cara Kim, conosco il tuo caso – bisogna aver vissuto su Marte per non essersi nelle ultime settimane imbattute nel ridicolo video di tuo marito e nella ponzate analisi che ne hanno fatto un simbolo della paternità moderna, del telelavoro, del multitasking, della rava, della fava. Cominciamo con la buona notizia: la tv te la dà, la tv te la toglie; presto ci sarà un nuovo video su cui pigiare like, e tu potrai tornare all’anonimato che agogni.
Tuo marito però non lo sa. Nella serie televisiva Big Little Lies c’è una madre ricca che, fuori da scuola, chiede a una madre povera: «Da quanto tempo lavora con la famiglia?». L’altra è bianca quanto lei, ma il colore è una scemenza secondaria. Solo quei fanatici dei commentatori americani potevano pensare che scambiarti per la colf fosse questione di razzismo: è questione di classismo. E, se tuo marito è davvero diventato ambizioso, potrebbe decidere che gli serve una moglie con portamento da ricca. Ma, per farlo, il suo momento di gloria dovrebbe durare. E, diciamoci la verità: quanto può durare il quarto d’ora di celebrità d’un professore smanioso? Secondo me, meno di dieci minuti.

@lasoncini

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