Sud Sudan, 58 i morti nell’attacco alla base Onu

Di Chiara Rizzo
18 Aprile 2014
Giovedì è stata colpita la base di Juba, dove hanno perso la vita 48 uomini, donne e bambini profughi ospiti del campo, e 10 assalitori. Oltre cento le persone ferite, anche in gravi condizioni
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Uno dei campi profughi Onu in Sud Sudan

L’attacco sferrato ieri ad una base Onu in Sud Sudan, a Juba, ha provocato la morte di 58 persone: altre 100 sono rimaste ferite. A darne notizia il capo delle operazioni umanitarie Onu per il paese, che ha aggiunto che tra i morti ci sono anche bambini e donne. Sono state 48 le persone ospiti della base a rimanere uccise, mentre altri 10 vittime sono stati gli stessi assalitori all’esterno. Il bilancio delle vittime però potrebbe aumentare, perché diversi tra i feriti sono in gravi condizioni.

IL TESTIMONE. Il project manager di Intersos Gabriel Hilaire si trovava proprio nel campo di Juba al momento dell’attacco, dove stava distribuendo kit d’emergenza: «Li ho visti arrivare, armati. Hanno iniziato a sparare in mezzo alla gente che aspettava: donne, bambini, anziani inermi. Non abbiamo potuto far altro che correre, ma non tutti si sono salvati». Il personale di Intersos si trova da 10 mesi nella vicina località di Bor dove sta assistendo insieme all’Onu circa 5mila persone, scappate qui per sfuggire agli attacchi mortali frutto degli scontri tra i filogovernativi di etnia Dinka e l’etnia Nuer. Lo staff di Intersos è stato posto al sicuro.

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