Tempi
  • ACCEDI
ABBONATI
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
    • Giustizia
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Green Deal
    • Transizione ecologica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Blog
    • La preghiera del mattino
    • Lettere al direttore
    • Il Deserto dei Tartari
    • Casca il mondo
    • Cinema Fortunato
    • Good Bye, Lenin!
    • Memoria popolare
    • Tentar (un giudizio) non nuoce
    • Libri in povere parole
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Settembre 2023
    • Agosto 2023
    • Luglio 2023
    • Giugno 2023
    • Maggio 2023
    • Aprile 2023
    • Marzo 2023
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
    • Giustizia
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Green Deal
    • Transizione ecologica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Blog
    • La preghiera del mattino
    • Lettere al direttore
    • Il Deserto dei Tartari
    • Casca il mondo
    • Cinema Fortunato
    • Good Bye, Lenin!
    • Memoria popolare
    • Tentar (un giudizio) non nuoce
    • Libri in povere parole
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Settembre 2023
    • Agosto 2023
    • Luglio 2023
    • Giugno 2023
    • Maggio 2023
    • Aprile 2023
    • Marzo 2023
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Tempi
ABBONATI
Home Blog La preghiera del mattino

La preghiera del mattino

Strali tedeschi sul Macron “cinese”. Lettura consigliata ai fissati con l’isolamento dell’Italia

Lodovico Festa
13/04/2023 - 10:10
Blog
CondividiTwittaChattaInvia
Emmanuel Macron e Xi Jinping a Pechino
Convenevoli tra il presidente francese Emmanuel Macron in visita a Pechino e il leader cinese Xi Jinping, 6 aprile 2023 (foto Ansa)na ra

Su Startmag Pierluigi Mennitti scrive: «Röttgen, il più atlantista dei deputati del Bundestag, è il responsabile della politica estera della Cdu e un fedele interprete degli umori del nuovo partito di Friedrich Merz, impegnato a ridisegnare la politica cinese dei cristiano-democratici e a far dimenticare gli anni merkeliani del lungo abbraccio con Pechino. Per Röttgen, “Macron è riuscito a trasformare il suo viaggio in Cina in un colpo da pubbliche relazioni per il presidente cinese Xi Jinping e in un disastro di politica estera per l’Europa”. L’esponente cdu incalza: “Un attacco a Taiwan sarebbe diventato tanto più probabile quanto più Xi avesse creduto che l’Europa sarebbe rimasta neutrale in un simile conflitto. Ma noi non siamo neutrali”. Anche dal fronte governativo i commenti sono negativi. Il segretario generale dell’Fdp, Bijan Djir-Sarai, ha evidenziato come “la posizione di Macron non sarebbe una strategia saggia per l’Europa, perché viviamo in un mondo pericoloso”. E Metin Hakverdi, l’esperto di politica estera dell’Spd, il partito del cancelliere, ha dichiarato che sarebbe “un grave errore” per l’Occidente lasciarsi dividere nei rapporti con Pechino: “Questo indebolisce la nostra comunità di valori occidentale”, ha detto, “nei confronti della Cina, l’Occidente, cioè l’Europa e gli Stati Uniti, devono sempre cercare di agire insieme, non divisi”».

Ecco un’intelligente e informata lettura del dibattito in Germania sulla politica estera che consiglio a chi insiste sull’isolamento internazionale di Giorgia Meloni.

* * *

Su Fanpage Tommaso Coluzzi scrive: «Le parole di Calenda sull’assenza di un erede e sulla fine della Seconda Repubblica, sono state lette negativamente anche nel suo stesso gruppo politico: “Le parole di Carlo Calenda su Berlusconi sono davvero pessime. Capisco l’indignazione di Barelli”, ha detto il deputato di Azione-Italia viva Roberto Giachetti su Radio Leopolda».

Nell’“ordinata Prima Repubblica” sulla scena politica c’erano i “protagonisti” che spesso avevano una visione lunga, da statisti, c’erano i “provocatori” che si distinguevano per battute e paradossi non di rado stimolanti e divertenti. Poi c’erano i “ragionatori” che volevano segnalare la complessità di certe situazioni e delle soluzioni necessarie per affrontarle. Nella nostra incasinata Seconda Repubblica, vi sono ancora alcuni “protagonisti”, forse un po’ meno “statisti” di quelli pre ’92 e spesso presenti per brevi stagioni (solo Silvio Berlusconi dura interrottamente – e personalmente mi auguro una salute che gli permetta di continuare a essere presente – da trenta anni) e non mancano i “provocatori”. Ma quel che sorprende maggiormente sono certi personaggi che se la tirano da “ragionatori” e non sono capaci di mantenere mai un buon livello di decoro nel loro discorso pubblico. Si considerino un Carlo Calenda o un Carlo De Benedetti che a lungo si sono presentati come “il razionale” contro “l’esagerato”, mentre sono di fatto in preda a un esibizionismo talmente sfrenato da farci temere che un giorno o l’altro si presentino in un qualche parchetto tutti nudi sotto un impermeabile a spaventare bambini e vecchiette.

* * *

Sugli Stati generali Paolo Manfredi scrive: «Perché con il faldone nelle mani di Giorgia Meloni non esiste più parte politica nell’emiciclo parlamentare che non abbia toccato il Piano, da chi lo ha contrattato a chi è stato ritenuto più adatto a metterlo a terra, a chi se l’è trovato da gestire nella fase da qui al 2025 in cui si aprono solo cantieri e si tira la cazzuola, mentre nel 2026 si fanno i ritocchi e le pulizie per le inaugurazioni, di tutto. La tempistica è (era) questa, gli scarti possibili sono attualmente calcolabili nel giro di mesi e nuovamente siamo nelle mani dell’Europa. Posizione scomoda, anche perché l’anno prossimo ci sono le Europee, tutti tengono famiglia, la destra ha appena vinto anche in Finlandia (e ci siamo bruciati un’altra eroina prog di carta) e magari a Francia e Germania potrebbe venire voglia di metterla giù dura per punire gli italiani cattivi e fassisti e fare bella figura con i propri. Poi non succede, ma potrebbe. Per questo l’allarme rosso è giustificato, ed è assolutamente, e purtroppo, giustificata anche la sensazione che un governo politico, per quanto dotato di ampia e fresca base parlamentare, non possa da solo gestire questa mole di impegno a fronte della fragilità delle strutture e della, spesso dolosa e certamente intonsa, frizione che accompagna ogni processo amministrativo, frenando ogni corsa. È assai probabile, l’ho scritto scherzando su Facebook ma ci credo, che un governo possa cadere su una cosa simile, nonostante la base parlamentare che si ritrova. In alternativa, lo propone oggi il sempre lucido Pier Ferdinando Casini, si dà al Pnrr valore di passaggio nonpartisan, come la Costituente, si decidono assieme in Parlamento le modifiche da proporre all’Europa e le modalità per salvare capra (fluidificando la burocrazia) e cavoli (non dando gli appalti al cugino). Tutti quelli che partecipano si intestano gli eventuali successi e nessuno fa polemica».

Nel sito di sinistra guidato dall’intelligente giornalista Jacopo Tondelli, si leggono spesso opinioni di qualità come questa di Manfredi (a parte le considerazioni esagerate sulla luciidità di quella talpotta politica di Casini) che chiede che in Parlamento, al di là della legittima e utile lotta politica tra maggioranza e opposizione, si trovino anche gli spazi per difendere il bene comune che in questo caso consiste nel far funzione il Pnrr, avviato maldestramente nella forma, ma utilmente nella sostanza da Giuseppe Conte, corretto sensatamente ma forse inadeguatamente da Mario Draghi e ora affidato affannosamente a Giorgia Meloni.

* * *

Su Dagospia si riprende un articolo di Alberto Magnani per Il Sole 24 Ore dove si scrive: «Lo scalo della capitale della Mauritania, Nouakchott, si chiama Port de l’amitié, Porto dell’amicizia: un nome che potrebbe suonare curioso per un hub logistico con poco più di 40 anni di storia alle spalle. L’enigma si svela quando si scopre che la “amicizia” in questione è con lo stesso paese che sta puntellando di accordi, investimenti e progetti i 26 mila chilometri delle coste africane: la Cina, protagonista di un’espansione sempre più capillare anche sul fronte degli scali marittimi che veicolano il commercio via mare con l’Africa. Il canale che smista, da solo, il 95 per cento dei flussi fra i paesi del continente e il resto del mondo, contro il 4 per cento affidato al trasporto aereo».

L’Europa non è (ancora?) messa come l’Africa, ma dal Pireo ad Amburgo, da Rotterdam a Taranto, da Fiume a Trieste, la Cina tenta non solo di utilizzare ma di controllare tutti i porti che le sono necessari per consolidare le sue esportazioni e in particolare quelli mediterranei, che sono indispensabili per completare l’operazione cosiddetta nuova Via della Seta. Chi ha letto Gomorra di Roberto Saviano ha imparato quanto la penetrazione cinese, con un mix di Stato e Triadi, sia forte nel porto di Napoli. Un generale dei carabinieri mi ha raccontato che l’influenza cinese è ancora maggiore a Gioia Tauro. Finita l’allegra era di Angela Merkel, che seguendo il suo istinto bottegaio ignorava le conseguenze geopolitiche delle sue scelte economiche, e sperando di scansare un rinnovo di questa “era” grazie a Emmanuel Macron, credo che dobbiamo avere una forte consapevolezza di come combinare la necessaria difesa della globalizzazione dell’economia con le ragioni di sicurezza e sovranità degli Stati europei sia un compito, pur complesso, dal quale non possiamo sottrarci.

Tags: CinaGermaniaGiorgia Meloninuova via della setaPnrrtaiwanUnione Europea
CondividiTwittaInviaInvia

Contenuti correlati

Abbiamo lasciato soli gli armeni

21 Settembre 2023
Il monumento di Stepanakert, capitale dell'Artsakh, nel Nagorno-Karabakh, "Siamo le nostre montagne"

Erdogan sbaglia, il Nagorno-Karabakh non appartiene all’Azerbaigian

21 Settembre 2023
Giorgia Meloni

Il gambetto della Meloni

20 Settembre 2023
Un palazzo colpito in Artsakh, nel Nagorno-Karabakh, dove l'Azerbaigian sta bombardando gli armeni

Nagorno-Karabakh. «Gli azeri sparano sui civili. La pulizia etnica è iniziata»

20 Settembre 2023

Il gran pasticcio del grano ucraino. Tutti contro tutti (e la Ue nel mezzo)

20 Settembre 2023
Migranti arrivano in Italia

Per il bene dell’Ue l’Italia non può essere succube di Francia e Germania

19 Settembre 2023

Video

I negozi in Artsakh sono vuoti a causa del blocco del Corridoio di Lachin da parte dell'Azerbaigian
Video

Sette mesi di «catastrofe umanitaria» in Artsakh

Redazione
26 Luglio 2023

Altri video

Lettere al direttore

Campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, Polania (Ansa)
Blog

Come gli Ulma, anche mio nonno salvò una coppia di ebrei

Emanuele Boffi
12 Settembre 2023

Read more

Scrivi a Tempi

Foto

Sas dla Crusc
Foto

Ritorno al Sas dla Crusc. Davanti al trono

31 Agosto 2023
Matrimonio sposa
Foto

Bambina, sposa

31 Luglio 2023
Luigi Negri sul palco del Meeting di Rimini
Foto

Fede e cultura una sfida per la ragione

22 Giugno 2023
Una casa semi-sommersa dall’acqua in seguito all’alluvione in Emilia-Romagna
Foto

La notte che ha incominciato a piovere

10 Giugno 2023
Foto

Manovriamo tra due bande di curati

9 Giugno 2023

Altre foto

Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994

Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241

Direttore responsabile
Emanuele Boffi

Editore
Contrattempi Società Cooperativa
Via Traù, 2 – 20159 Milano
[email protected]
C. F. / P. Iva 10139010960
Iscrizione ROC n. 30851

Redazione
Via Traù, 2 – 20159 Milano
+39 02.51829864
[email protected]

  • Chi siamo
  • Scrivi a Tempi
  • Iscriviti alla newsletter
  • Pubblicità
  • Privacy policy
  • Preferenze Privacy
  • Sfoglia Tempi digitale
  • Gestione abbonamento
  • Abbonati con carta di credito
  • Abbonati con bonifico/bollettino
  • Archivio storico

Copyright © Contrattempi Società Cooperativa. Tutti i diritti sono riservati | Contributi incassati nel 2022: euro 211.883,40. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • ACCEDI
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Settembre 2023
    • Agosto 2023
    • Luglio 2023
    • Giugno 2023
    • Maggio 2023
    • Aprile 2023
    • Marzo 2023
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Scuola
    • Scuole paritarie
    • Educazione
  • Ambiente
    • Clima
    • Green Deal
    • Transizione ecologica
  • Salute e bioetica
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Cultura
    • Libri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Società
    • Obiettivi di sviluppo sostenibile
    • Razzismo
    • Politicamente corretto
    • Lgbt
    • Sport
  • Spettacolo
    • Cinema
    • Tv
    • Musica
  • Blog
    • Lettere al direttore
    • La preghiera del mattino
    • Casca il mondo
    • Il Deserto dei Tartari
    • Cinema Fortunato
    • Good Bye, Lenin!
    • Memoria popolare
    • Tentar (un giudizio) non nuoce
    • Libri in povere parole
  • Tempi Media
    • News
    • Video
    • Foto

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist