Stamina stop: «È pericolosa». Le associazioni: denunciamo Lorenzin per «crimini contro l’umanità»

Di Redazione
10 Ottobre 2013
Gli esperti del ministero bocciano sonoramente la metodologia di Vannoni che «non può essere regolarmente proseguita»

«Il ministro Lorenzin boccia la sperimentazione», è la prima frase che Davide Vannoni scrive in un suo lungo post su Facebook, in cui poi – punto per punto – cerca di rispondere alla decisione presa dal ministero della Salute che ha deciso di bloccare Stamina. Insomma, altro e – probabilmente – definitivo stop al contestato metodo di cura che tanto sostegno ha trovato (fino a qualche mese fa) sui nostri media. Ora gli esperti del ministero hanno messo la parola fine alla vicenda, sentenziando che la metodologia «non può essere regolarmente proseguita».
Per Vannoni e per le associazioni di malati un duro smacco. Il primo parla di «documento grottesco» e attacca il ministro con parole pesanti: «Non è il metodo Stamina ad essere pericoloso per i malati, bensì il ministro Lorenzin e chi sta gestendo così male questa situazione, a fronte di una legge votata dal Parlamento che stabilisce l’avvio della sperimentazione». Le associazioni minacciano di denunciare «Lorenzin e Letta alla corte dell’Aja per crimini contro l’umanità. Visto che non abbiamo avuto risposte neppure dal Papa, ci rivolgeremo alla Corte Europea dei Diritti umani di Strasburgo».

CURA CHE NON C’E’. Presentando il parere negativo degli esperti, il ministro ha detto che «la sperimentazione del metodo Stamina non può essere proseguita perché è pericolosa per la salute dei pazienti. Sarei stata felice se la vicenda avesse avuto un epilogo diverso per tantissime famiglie che si sono affidate in questi anni a una cura che evidentemente non c’è».
Nel rapporto si sottolineano i punti critici, mettendo in rilievo come vi sia stata una «inadeguata descrizione del metodo», una «insufficiente definizione del prodotto», «un problema sia di efficacia del trattamento, per la difficoltà di riprodurre il metodo, sia di sicurezza» e di «potenziali rischi» per i pazienti.

NON PROCEDERE OLTRE. Il ministro si era anche rivolta all’avvocatura dello Stato, per capire cosa fare, essendo stata approvata la legge (e 3 milioni di euro) sull’avvio della sperimentazione. L’avvocatura ha risposto che «si ritiene che il ministero possa emettere un provvedimento con il quale, come già rilevato, prenda atto del parere negativo del comitato, faccia proprie le considerazioni e conclusioni del comitato e disponga che, “allo stato”, non si può procedere oltre alla sperimentazione già avviata». Lorenzin ha così deciso che il metodo Stamina non debba proseguire.

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2 commenti

  1. Michele

    Finalmente una decisione responsabile che protegge pazienti e famiglie dall’infame sfruttamento della soffenza da parte di questa setta di ciarlatani, alcuni laureati ma evidentemente imprudenti, ignoranti e negligenti riguardo al minimo di garanzie che la professionalita’ e perfino l’umanita’ obbligano chiunque abbia a che fare con la malattia e la disabilita’.
    Adesso pero’ il redde rationem va portato a quei giudici di tribunale civile che hanno di fatto preferito i ciarlatani rispetto ai ricercatori e clinici seri, che da anni si sono espressi su quedta sciagura ienata.

    1. cristiana

      Ma lei dove vive? Le sfugge che i malati sottoposti a trattamento stamina stanno tutti meglio. Mah… a volte basta collegare il cervello alle dita che scrivono sul pc.!

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