Stamina. Il medico di Smeralda: Nessun progresso dopo la cura di Vannoni

Di Redazione
29 Agosto 2013
Il primario che ha in cura la bimba affetta da paralisi cerebrale smentisce i risultati di Vannoni: «Dal punto di vista clinico Smeralda non ha raggiunto nessuno degli obiettivi che ci eravamo dati»

Smeralda è una bimba di tre anni, affetta da una gravissima paralisi cerebrale. Dopo una cura con il metodo Stamina agli Spedali Civili di Brescia, è tornata a CataniaMentre la stampa ieri dava risalto alla notizia, decantando i grandi progressi fatti grazie alla cura di cellule staminali ideata da Davide Vannoni, presidente di Stamina Foundation, oggi Repubblica riporta la dura smentita dei presunti miglioramenti di Giuseppe Ferlazzo, primario di rianimazione pediatrica che segue la bimba da anni. Secondo Ferlazzo, «dal punto di vista clinico Smeralda non ha raggiunto nessuno degli obiettivi che ci eravamo dati».

I “PROGRESSI” DI SMERALDA.  La bimba «era data per spacciata», ha detto ieri all’Agi Vannoni, «aveva una paralisi devastante, non respirava, non reagiva. Oggi può respirare da sola, reagisce agli stimoli, quando viene chiamata si gira». Le parole del presidente di Stamina foundation, riprese ieri dai media, hanno trovato il sostegno del movimento Vite Sospese, che in un comunicato ha scritto: «Grazie alle infusioni di staminali ottenute a Brescia», Smeralda «non solo è sopravvissuta, ma le sue condizioni di salute hanno fatto registrare nel tempo miglioramenti. I video del prima e dopo le cure diffusi su internet e in tv l’hanno trasformata in un caso simbolo del funzionamento delle cure del professor Vannoni».

IL PRIMARIO SMENTISCE. In realtà, tutti i progressi di Smeralda sono stati seccamente smentiti dal primario della rianimazione pediatrica dell’ospedale Garibaldi di Catania, Giuseppe Ferlazzo. «Avevamo acconsentito alla cura con le staminali perché recuperasse la funzione respiratoria», ma «non è successo», spiega il medico curante di Smeralda su Repubblica. La bimba, prosegue il primario è «a casa con due respiratori, perché uno è di riserva». «Crescendo ha acquistato un po’ di tono muscolare e quindi le cose appaiono un po’ migliorate ma gli esami dicono che la situazione neurologica è sempre la stessa». Alla domanda del giornalista, se sia vero quanto sostiene l’associazione “Vite Sospese”, che, se non avesse seguito la cura Stamina, la bimba sarebbe morta, il primario risponde seccamente: «Questo lo posso escludere».

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1 commento

  1. Maria Garofalo

    Con tutto rispetto, sarebbe bene leggere il discorso direttamente dall’articolo di Repubblica….comunque il dott. Ferlazzo ha scritto di suo pugno tutt’altra cosa!

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