Stamina, Lorenzin: «Ho ricevuto minacce di morte via mail e in ufficio»
Dopo che una sentenza del Tar del Lazio ha stoppato la Commissione del ministero della Salute sul metodo Stamina, la controversa cura a base di staminali, il ministro Beatrice Lorenzin oggi ha rivelato di aver ricevuto intimidazioni proprio riguardo al caso Stamina. «Queste cose purtroppo stanno avvenendo, le abbiamo ricevute su Internet e in ufficio, sono cose che non dovrebbero mai accadere ma preferisco non parlarne» ha confermato il ministro a chi gli ha chiesto se è vero che avesse ricevuto minacce di morte.
NUOVA COMMISSIONE. Oggi il ministro Lorenzin ha quindi anticipato la creazione di una nuova commissione, di cui farebbero parte anche scienziati stranieri. «Al di là di qualsiasi giudizio nel merito dell’ordinanza, che poi spetterà all’avvocatura dello Stato fare, credo che la risposta che posso dare dal punto di vista politico è di abbreviare i tempi in modo tale che si esca da questo limbo, che fa male soprattutto alle famiglie oltreché alle istituzioni scientifiche italiane e internazionali che però hanno le spalle larghe». Sulla nuova commissione il ministro ha spiegato che «Stiamo sentendo in queste ore tra i maggiori esperti al mondo e i nomi li daremo al momento opportuno per non spettacolarizzare una vicenda che merita ben altro trattamento. Non c’è chi ha un occhio più o meno benevolo nella valutazione di un protocollo, ci devono essere scienziati autorevoli: non è una valutazione politica né un talk show, è una cosa molto seria che deve rimanere nell’ambito della ricerca e delle sue regole».
«STAMINA PRESENTI DOCUMENTAZIONE». Il ministro ha poi senza giri di parole chiesto all’associazione presieduta da Davide Vannoni di presentare quella documentazione finora mai consegnata alla comunità scientifica. «Stamina Foundation dovrebbe a questo punto, ora più che mai,anziché fare ricorsi, rendere noto il metodo e permettere a tutti di fare la propria valutazione. Quella di rendere noto il metodo è una giustissima valutazione, noi siamo vincolati ad un contratto di riservatezza, insuperabile al momento per le norme vigenti, ma poi si potrà vedere. Vannoni può ricorrere ad altre organizzazioni internazionali, fare il brevetto e tante altre cose per rendere noto il metodo».
0 commenti
Non ci sono ancora commenti.
I commenti sono aperti solo per gli utenti registrati. Abbonati subito per commentare!