Così la sostenibilità sta diventando un imperativo per imprese e investitori

Di Francesco Megna
29 Settembre 2022
Cresce l’importanza dei criteri Esg nelle valutazioni di fondi, banche, regolatori del mercato. Ecco perché alle aziende conviene farci i conti. Anche economicamente
Foto di Vlad Hilitanu per Unsplash

Parlare delle tematiche Esg è importante e può rappresentare un’opportunità per tutti. Il tema dell’ambiente interessa oramai molti paesi e gli obiettivi sfidanti, come ridurre le sostanze inquinanti e contrastare il surriscaldamento globale, sono oramai traguardi precisi che seguono rotte segnate. D’altra parte le stime e i primi test dei criteri tecnici di screening per l’adattamento e la mitigazione dei cambiamenti climatici evidenziano un allineamento insufficiente alla tassonomia delle attività delle aziende e dei portafogli di investimento.

La media si attesta infatti tra l’1 per cento ed il 5 per cento. Per quanto riguarda invece il sistema bancario, l’esposizione creditizia verso attività economiche soggette a importanti rischi fisici e di transizione evidenzia come il 50 per cento del portafoglio è esposto verso settori ad alto rischio di transizione. È evidente quindi l’importanza di indirizzare flussi di capitale verso un’economia più sostenibile in ambito Esg.

Con riferimento alla diffusione dei fondi Esg negli Stati Uniti, per esempio, il valore degli asset in tali fondi ha oramai superato i 250 miliardi di dollari (erano 30 miliardi nel 2009). I fondi domiciliati in Europa rappresentano l’80 per cento del totale e le motivazioni a investire in attività sostenibili non risiedono solo nell’etica, ma anche nei risultati finanziari di medio lungo termine; infatti le aziende attente alle tematiche Esg sono anche più resilienti e godono di una elevata reputation.

Per quanto riguarda poi le possibili politiche fiscali a supporto degli investimenti, si sta valutando la possibilità per le aziende di prevedere incentivi di natura fiscale in capo a sottoscrittori e società emittenti di Green Bond e Social Bond; ampliare il regime di favore riservato agli investimenti in Eltif anche agli investimenti in Oicr veicolati a favore dei progetti Esg; infine concedere alle società conformi ai criteri Esg l’accesso al regime di vantaggio applicato alle start up ed alle Pmi innovative.

Ma quali sono le principali evoluzioni normative in ambito Esg? Anzitutto il Green Deal (2019), un insieme di iniziative politiche proposte dalla Commissione europea con l’obiettivo generale di raggiungere la neutralità carbonica in Europa entro il 2050; poi il Next Generation Eu, un fondo dal valore di 750 miliardi di euro approvato nel luglio del 2020 dal Consiglio europeo al fine di sostenere gli Stati membri colpiti dalla pandemia e garantire la transizione sostenibile; il Piano di azione per la finanza sostenibile (2018) ha come obiettivo di orientare i flussi di capitale verso investimenti sostenibili e integrare la sostenibilità nel risk management. Infine la nuova strategia per la finanza sostenibile (2021), suddivisa in quattro aree: finanziare la transizione verso la sostenibilità; inclusività; la resilienza del settore economico-finanziario; cooperazione internazionale.

I fattori chiave della crescente attenzione sui temi Esg sono fondamentalmente quattro: le pressioni da parte dell’opinione pubblica e l’attenzione dei media; le pressioni normative esercitate sui legislatori nazionali; il ruolo del contesto Covid che ha evidenziato le debolezze dei modelli di business fondati su catene di approvvigionamento eccessivamente globali, meno costose a livello economico ma più dannose a livello ambientale, oltre che molto penalizzate a causa del lockdown; infine le pressioni finanziarie. Un report pubblicato dall’Eba sulle linee guida per la concessione del credito evidenzia come gli istituti finanziari dovrebbero tenere conto dei rischi associati ai fattori Esg nell’analisi finanziaria dei mutuatari e del loro impatto sul rischio di credito.

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